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Strage alla discoteca di Corinaldo, indagati il sindaco e la commissione di vigilanza



“Era un magazzino agricolo, è diventato un mega-locale da ballo. Il sindaco Matteo Principi ora è stato indagato. Venga a spiegare in Consiglio cos’è successo e perché tempo prima della tragedia nella discoteca di Corinaldo” in provincia di Ancona, nelle Marche. A parlare è il capogruppo della minoranza in Municipio, Luciano Galeotti. La notte tra il 7 e l’8 dicembre scorsi in quel ritrovo doveva essere una festa invece è stata una strage. Dall’uscita al piano terra sono fuggite d’improvviso centinaia di ragazzi, il ballatoio non ha retto e le persone sono precipitate, l’una sull’altra. Bilancio: sei morti, cinque adolescenti e una trentanovenne. La Procura del capoluogo ha emesso avvisi di garanzia nei confronti del primo cittadino e degli altri sette componenti della Commissione unificata di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo che doveva verificare le condizioni di sicurezza della Lanterna Azzurra. Le ipotesi di reato: concorso in omicidio colposo plurimo aggravato, disastro colposo aggravato, falsità̀ ideologica in atto pubblico, false certificazioni e presunte irregolarità per il rilascio del parere favorevole all'ottenimento della licenza del locale Lanterna Azzurra Clubbing.


IL CAPOGRUPPO IN COMUNE: QUEL LOCALE ACCATTASTATO COME MAGAZZINO AGRICOLO

“Questa mattina – riferisce Luciano Galeotti, 53 anni, fotografo di professione – il primo cittadino ci ha convocati per comunicarci di essere stato indagato dalla Procura di Ancona per la strage della discoteca. Secondo i magistrati - continua pacato il capogruppo di minoranza - il magazzino è risultato agricolo e non una struttura adibita al divertimento. Le uscite di sicurezza non sarebbero risultate in regola. La balaustra – prosegue – era ossidata e il sistema interno di areazione inadeguato rispetto alle migliaia di persone presenti. Adesso – sospira - non è il caso di fare polemiche, di chiedere al sindaco le dimissioni, di fare un passo indietro. La comunità - prosegue Galeotti – è ancora sconvolta. Però sono molte le cose da capire. Quello stabile è sempre stato agricolo. Una volta – ricorda – era una balera. Poi, alla fine degli anni 80 il titolare ha fatto richiesta di condono e nel 2014 è stata rinnovata dai suoi eredi, attuali gestori della discoteca. Cos’è successo? – si domanda – Niente. Accanto al manufatto esisteva una strada demaniale dove correva la conduttura sotterranea dell’acquedotto comunale. La tubazione si è rotta, è stata riparata e con l’occasione la strada è stata annessa al magazzino e trasformata nell’attuale parcheggio. E poi? Come ha fatto la Commissione (ora indagata, ndr) a verificare se erano stati dati i permessi che lei stessa avrebbe dovuto concedere? Non c’è conflitto d’interessi”, conclude Galeotti.


“GIÀ SUBITE DUE MINACCE DI MORTE”

Al telefono il sindaco Principi non risponde. Il Comune – è scritto sul sito – dal giugno 2017 (Principi c’era anche nella precedente legislatura, ndr) è composto da 12 membri, più il sindaco: otto consiglieri di maggioranza, quattro di minoranza. I membri attualmente in carica provengono da due liste civiche: quella di maggioranza “Crescere è”, di minoranza “Corinaldo c'è - in movimento”. Su Internet ci sono i cellulari di tutti gli amministratori. E’ trasparente questo Comune, no? “Mah – sbuffa Galeotti – io ho già ricevuto due minace di morte. Faccia lei”.


di Fabio Di Chio


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