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Striscia Tg1: salgono le quotazioni di Giorgino, epurato da Orfeo



Giovedì prossimo, alle ore 13, la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, a Palazzo San Macuto, ha in agenda l'audizione del direttore di Rai Due, Carlo Freccero. Un appuntamento da non perdere per chi vuole capire da che parte sta andando la tv pubblica, soprattutto se si predilige il cambiamento e la sperimentazione allo status quo.


Freccero sta rischiando, ma sperimentando questo accade. Molto più interessante, invece, sarà capire cosa intende fare il vertice aziendale e il cda con la striscia d’informazione da piazzare su Rai Uno dopo il tg delle 20. Ormai è chiaro a tutti che il blitz del direttore di rete, Teresa De Santis, è fallito. L’idea di pescare fuori dall’azienda nomi non proprio spendibili è stato stoppato dai fatti, comprese le cadute di stile dei diretti interessati, e ora è iniziata la partita interna. In corsa ci sarebbero tre nomi forti, tutti del Tg1.


Il quirinalista Luciano Ghelfi, molto gradito dal Colle e dalla Lega, un po' meno dai grillini, il conduttore dell’edizione delle 20, Francesco Giorgino, gradito sia alla Lega che ai 5 stelle e caldeggiato pure del vertice di viale Mazzini che lo ha nominato rappresentante della Rai al tavolo istituito dall'Agcom per aggredire la spinosa questione delle fake news, e Alberto Matano, altro volto delle venti e conduttore di un programma sulla giustizia ingiusta, vicino ai pentastellati e forte di antichi e consolidati rapporti con l’Udc, cosa non molto gradita alla Lega. Altro particolare. Giorgino è uno dei quei giornalisti penalizzati da Mario Orfeo quando era al vertice della Rai, un motivo in più per piacere al movimento 5 stelle, dato che la storia sul conflitto d’interessi sanremesi del conduttore Claudio Baglioni ha lasciato il segno. Al netto di tutto ciò la partita è aperta e sarà molto interessante seguirla. Dopo il voto in Sardegna potrebbe arrivare la soluzione.


di Alberto Milani

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