«La vicenda processuale della giovane donna violentata a Napoli e dei provvedimenti del tribunale del Riesame, deve far riflettere. Siamo di fronte a una forbice tra un sistema complicato di giustizia penale e cittadini vittime e indagati da cui non si può pretendere la comprensione delle varie fasi processuali». È quanto ha dichiarato il membro togato del Consiglio Superiore della Magistratura Antonio Lepre.
«Prima di tutto, ha aggiunto Lepre, è giusto ricomporre un quadro, relativo ai tempi della giustizia e dei processi manifestamente inadeguato. Bisognerebbe agire su questo aspetto con riforme vere e incisive e non ricette costruite ad arte per essere spot elettorali. Per questo appare superfluo, quando vi è una lacuna legislativa, alimentare polemiche nei confronti di giudici che applicano la legge e utilizzano gli strumenti che hanno a disposizione. La magistratura e la giustizia non possono diventare terreno elettorale a uso e consumo dello scontro politico. Si registra oramai un'inquietante tendenza ad aggredire non solo i pm 'cattivi' e 'politicizzati', ma addirittura la stessa giurisdizione giudicante. Il procedimento sul caso della circumvesuviana di Napoli farà il suo corso e la politica e i suoi principali attori dovrebbero rimanerne lontani e cercare di risolvere i problemi che proprio la magistratura denuncia da anni drammaticamente inascoltata».
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