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Suppletive, Sgarbi: «Forza Italia senza Berlusconi è un partito di disperati»


Il fondatore di Rinascimento: «Vediamo se i voti vanno a Palamara»


Vittorio Sgarbi, in un’intervista a Spraynews, sostiene come tecnicamente la vittoria per Palamara sarebbe stata scontata, mentre invece oggi, a causa della decisione di Fi di candidare Pasquale Calzetta, sponsorizzata soprattutto dal senatore Maurizio Gasparri, sia più difficile per l'ex togato vincere. Allo stesso modo accusa gli azzurri di non essersi allineati alla coalizione per quanto concerne il green pass.


Sgarbi, dall’inizio ha sponsorizzato la candidatura di Palamara, ma Forza Italia ha deciso, alla fine, di puntare su Calzetta. Perché?


«Stiamo parlando di un partito che non ha alcuna identità, votato per un leader, che era d’accordo su Palamara, ora congelato, che è il povero Berlusconi. Agisce per conto suo un referente locale che si chiama Gasparri e siccome l’altra volta questo Calzetta ha perso per pochi voti, allora hanno pensato di ricandidarlo, al posto di fare la cosa più logica che invece era una desistenza. D’altra parte, a quel punto, anche io ho presentato un candidato per togliere voti a Forza Italia, al centrodestra e vedere se vanno a Palamara. Altro aspetto divertente, poi, sulla questione suppletive è che i 5 Stelle non sono riusciti neanche a fare la raccolta delle firme».


Perché alla fine, pur essendo in partenza schierato per l’ex togato, alla fine ha presentato un candidato?


«L’ho fatto per avere la possibilità di presentarmi alle elezioni politiche la prossima volta. D’altra parte ho avuto anche una singolare risposta da Palamara perché volevo fare una lista con lui e non l’ha voluta. Sono stato costretto, quindi, a comporre una compagine. La cosa migliore era la desistenza del centrodestra. Nel caso di Forza Italia, invece, potevano rinunciare a mettere il loro candidato e a quel punto i voti sarebbero andati a Palamara».


Gli elettori di Fratelli d’Italia, Lega e soprattutto di Rinascimento, quindi, si devono sentire obbligati a votare il nome indicato da Gasparri e Tajani?


«No perché appunto ho fatto una lista da solo per non schierarmi né dall’una, né dall’altra parte. D’altronde, Rinascimento alle ultime elezioni non c’era. Era giusto, quindi, apparire da soli. Detto ciò, avrei fatto volentieri una desistenza, visto che non l’ha fatta Forza Italia, non l’ho fatta neanche io».


Sgarbi, come lo stesso Palamara andrà a chiedere i consensi a quei grillini delusi che non sono stati capaci di creare una lista?


«E’ complicato capire chi la spunta. Palamara può fare un ottimo risultato e togliere voti a Forza Italia, ovvero a un candidato sbagliato. Noi qualunque risultato facciamo diamo una prova di resistenza. Loro, invece, restano nelle condizioni di non avere abbastanza voti per avere la meglio. Vediamo, poi, se i voti andranno a Palamara».


Le differenze di vedute all’interno del centrodestra sono venute fuori pure sul green pass. Ha fatto bene Forza Italia a non allinearsi con la Lega?


«Ha fatto male anche in questo caso».


Perché?


«Non c’è niente. Forza Italia, senza Berlusconi, è un partito di disperati. C’è quella poveretta della Carfagna, Gasparri e qualche altro. Non c’è praticamente nulla. Sono privi di una linea».


Sgarbi, però, più volte ha chiesto un rinnovamento. Perché non è mai arrivato?


«E’ impossibile. Non si può cambiare il Fernet-Branca che è l’equivalente di Forza Italia con il Mojito. Quest’ultimo è una cosa che si consuma, mentre il primo è per persone di un’altra epoca».


Di Edoardo Sirignano


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