Edoardo Sylos Labini, attore e regista italiano, condivide la scelta di Luca Palamara di candidarsi alle prossime suppletive nel collegio uninominale di Roma Monte Mario-Primavalle, lasciato libero dalla grillina Emanuela Del Re, nominata rappresentante speciale dell’Ue per il Sahel, esortando il centrodestra a sostenere chi si è battuto, a suo parere, contro «un sistema malato legato a vecchi apparati comunisti».
Ritiene la discesa in campo di Palamara una scelta vincente?
«Stiamo parlando di chi ha aperto un nuovo squarcio sul sistema della giustizia. E’ normale, pertanto, che ci metta la faccia sino all’ultimo. Chi meglio di lui conosce i problemi di questo settore, potendo quindi fare qualcosa dal di dentro?».
E’ d’accordo sulla scelta, invece, di presentarsi con un simbolo civico?
«La giustizia è un tema che riguarda tutti gli italiani e non solo una parte, andando oltre quelle che sono la tradizionale destra o sinistra. Detto ciò, ritengo che il centrodestra, comunque, dovrebbe convergere e ritrovarsi su un profilo così autorevole e che ha fatto una battaglia molto coraggiosa contro un sistema malato legato a vecchi apparati comunisti».
Nel contesto romano ritiene, quindi, possa rappresentare un elemento di cambiamento?
«Palamara, a mio parere, è la novità degli ultimi mesi. Il libro, che lo vede protagonista, infatti, ha aperto un nuovo filone popolare. Dovrà, pertanto, solo cercare di raccontare bene la sua battaglia per la giustizia, che non riguarda esclusivamente politici e magistrati, ma soprattutto singoli cittadini. Stiamo parlando di argomenti a cui ognuno di noi è in un certo modo sensibile. Ogni cittadino può trovarsi coinvolto in casi di malagiustizia».
Nella campagna elettorale, sarebbe pronto a impegnarsi, anche sostenendolo in prima persona?
«Il mio spettacolo vale più di cento comizi».
Cosa ne pensa, invece, di un possibile ritorno alla magistratura dopo la parentesi politica?
«Se un magistrato posa la toga per fare politica, poi deve continuare quel percorso. E’ importante che nella macchina burocratica dello Stato ci sia qualcuno che capisca realmente di giustizia. Solo grazie a un’esperienza personale si può dare un apporto reale. Palamara deve puntare a essere il prossimo Guardasigilli».
Sylos Labini è il rappresentante di un movimento che conta centinaia di iscritti in tutto il Paese, compresa la capitale e il collegio di Roma. Il suo gruppo è pronto a sostenere la battaglia Palamara?
«Assolutamente sì! Cultura Identità aggrega battaglie civili e culturali, facendo quello che la politica degli ultimi trenta anni non ha capito, senza preclusioni nei confronti di nessuno, a maggior ragione quando si parla di temi che toccano tutti e che siamo pronti a sostenere con forza».
Di Edoardo Sirignano
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