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Terremoto sullo stadio della Roma: nove arresti per corruzione



Associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione. Sono queste le accuse che ruotano attorno al nuovo stadio della Roma, il progetto faraonico tanto voluto dal sindaco Virginia Raggi. Il nuovo impianto sportivo, destinato a sorgere a Tor di Valle, ancora esiste solo su carta, ma già è finito sotto la lente della Procura capitolina. Alla prime luci dell’alba i carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci hanno eseguito nove ordinanze di custodia cautelare, nell’ambito dell’operazione denominata “Rinascimento”. 

Tra gli arrestati, sei finiti in carcere e tre ai domiciliari, ci sono nomi che pesano. C’è il presidente di Acea, Luca Lanzalone, super manager grillino e braccio destro della Raggi. Ci sono il vicepresidente del Consiglio regionale, il forzista Adriano Palozzi, e l’ex assessore all’Urbanistica della giunta Zingaretti, Michele Civita, del Pd. Poi il costruttore Luca Parnasi.

Tra gli indagati nella maxi inchiesta, inoltre, ci sarebbe anche il capogruppo dei 5 Stelle in Campidoglio, Paolo Ferrara, che all’inizio dello scorso anno aveva partecipato alla trattativa, con il gruppo Parnasi, per la modifica della prima stesura del progetto. Coinvolti nell'indagine pure il capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale, Davide Bordoni, e il presidente dell'Ordine degli avvocati di Roma, Mauro Vaglio.

“Chi ha sbagliato pagherà, noi siamo dalla parte della legalità”, ha commentato il sindaco Raggi. “Se è tutto regolare, spero che il progetto stadio possa andare avanti», ha aggiunto. Le indagini, però, sembrano complesse e, molto probabilmente, la nascita del nuovo stadio subirà ritardi. D’altronde sono molte le condotte illecite che gli inquirenti dovranno accertare. Secondo la Procura gli indagati avrebbero agito in un sistema corruttivo basato su reati contro la pubblica amministrazione in cambio di favori e varie utilità, come l’assunzione di parenti. Come nel caso dell'ex assessore del Pd Civita, cui sarebbe stata garantita l'assunzione del figlio. Al vice presidente del Consiglio regionale Palozzi, invece, sarebbero state pagate fatture per prestazioni inesistenti per un valore di circa 25mila euro. L'ex consulente del Comune Luca Lanzalone, oggi presidente Acea, area 5 stelle, avrebbe ottenuto incarichi per il suo studio legale del valore di circa centomila euro. Il coinvolgimento di Lanzalone, che fu chiamato a gennaio dello scorso anno proprio per sbloccare il dossier stadio e trovare un accordo tra Campidoglio e proponenti, fa tremare la Giunta Raggi.

La AS Roma ha fatto sapere di “non essere coinvolta in alcun modo” nel nuovo terremoto giudiziario che si è abbattuto sulla Capitale.


Una corruzione "sistemica" quella del gruppo Parnasi, secondo quanto si legge nell'ordinanza di custodia cautelare dell'imprenditore. "Ciò che è emerso con assoluta evidenza nel corso dell'indagine, è proprio l'ordinario e non certo eccezionale ricorso a tali illecite condotte, essi integrano il modus operandi di regola utilizzato nello svolgimento dell'attività di impresa e vengono "ab initio" considerate quali strategie indispensabili per la realizzazione di qualsivoglia progetto", aggiunge il gip di Roma, Maria Paola Tomaselli. "La corruzione, l'illecito finanziamento dei partiti, l'illecita intermediazione, rappresentano", sottolinea il giudice, "l'epilogo di condotte di avvicinamento della parte pubblica ritenute dal Parnasi e dai sodali strumenti indispensabili per la realizzazione degli interessi del gruppo imprenditoriale nel quale tutti operano".


Interessi che, dalle intercettazioni, dimostrerebbero un ruolo chiave del gruppo di Parnasi anche nel quadro delle consultazioni politiche. "Ci sono le elezioni, io spenderò qualche soldo sulle elezioni, che poi vedremo come vanno girati ufficialmente, con i partiti politici", dice l'imprenditore al telefono. "Anche questo è un investimento importante perché in questo momento noi ci giochiamo una fetta di credibilità per il futuro. Ed è un investimento che io devo fare, molto moderato rispetto a quanto facevo in passato quando ho speso cifre che manco te lo racconto", sottolinea Parnasi. Un investimento, si legge nell'ordinanza, destinato a "permanere anche in vista dei prossimi progetti per realizzare iniziative nuove", tra cui "la realizzazione dello Stadio del Milan".


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