In Thailandia, oramai, le ore che passano si fanno sempre più drammatiche per il salvataggio dei ragazzini nella grotta di Tham Luang. L'ossigeno a disposizione nella caverna è sempre di meno, si calcola circa il 15% e potrebbe iniziare a piovere di nuovo. Svanita la speranza in un cunicolo a 200 metri da dove si trovano i ragazzi. Infatti non è stato possibile effettuare una trivellazione. Non resta che la strada delle gallerie, in parte allagate, della grotta. Si attende l'annuncio dell'avvio delle operazioni.
"Non sono ancora in grado di immergersi", ha detto il governatore della regione Chiang Rai riferendosi ai sommozzatori che fino ad ora hanno tentato ogni strada per poter arrivare nel punto dove si trovano i dodici bambini. "Vogliamo meno rischi e il miglior piano possibile", ha aggiunto escludendo un imminente avvio dell'operazione di salvataggio, nonostante il pericolo di nuove piogge.
A rendere ancora più nero il quadro generale è stata la notizia della morte di un ex Navy Seal. Aveva 38 anni ed è già considerato un eroe: mentre era impegnato in un'operazione di trasporto di bombole nella grotta, dove ormai l'ossigeno scarseggia, è rimasto senza aria. Non si capisce se per carenza di ossigeno durante l'immersione o malfunzionamento dell'attrezzatura. Una tragedia che ha gettato nello sconforto i soccorritori anche per il recupero dei ragazzi: se un esperto può morire nel difficile tragitto che separa i ragazzi dalla salvezza, preoccupa la possibilità che i giovani, stremati e indeboliti dopo quasi due settimane, riescano a compiere quel trasferimento. Trasferimento che comunque resta urgentissimo. "Bisogna fare in fretta", è la parola d'ordine che si ripete tra i soccorritori davanti all'ingresso della grotta dove in attesa ci sono anche le famiglie disperate che pregano di rivedere presto sani e salvi i loro ragazzi.
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