«Se per la connettività siamo nella media, siamo molto indietro sul capitale umano. Noi siamo il mercato più competitivo d’Europa, con i prezzi più bassi sul fisso e sul mobile. Spero non ci sarà una seconda ondata, ma rispetto a marzo abbiamo il 65% delle aree collegate. Tra un anno il digital device sarà finito.
Dovremmo finalmente andare oltre i discorsi e applicare queste nuove tecnologie. Ieri, con terrore, ho partecipato a una prima riunione sul 6G. Questo è un settore drammatico: in 25 anni ha già avuto 5 cambi di tecnologie. Milano sarà la prima città coperta al 90% dal 5G: l’Italia sta iniziando.
Non è più immaginabile che anche un laureato in giurisprudenza o in filosofia oggi non sappia utilizzare queste tecnologie. A Venezia stiamo sperimentando qualcosa che va ancora oltre la semplice fibra».
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