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Torna la minaccia dei mutui subprime


Federal Reserve Bank

Torna la bomba a orologeria dei mutui subprime. Le autorità finanziarie temono che si ripeta il disastro del 2008 che, partendo dagli Stati Uniti, mise a terra l’economia mondiale. L’allarme è stato lanciato dal The Observer che ha raccolto una serie di pareri di esperti della finanza e analisti economici. Non è la prima volta che emerge preoccupazione per il fenomeno dell’indebitamento delle aziende ma ora sembra che sia in atto una accelerazione.

Il responsabile della sezione rischi della KKR (operatore internazionale di private equity con sede a New York), Henry McVey, in una serie di interventi sulla stampa, ha sottolineato che stanno aumentando in modo considerevole i prestiti bancari ma le imprese non fanno nulla per diminuire la loro esposizione. Quella di McVey non è una voce isolata. Per tutto il 2018 c’è stato un coro di operatori finanziari che hanno messo in guardia sull’aumento esponenziale di questa montagna di prestiti che potrebbe portare all’esplosione di una crisi simile a quella del 2008.


La Banca d’Inghilterra, la Banca Centrale Australiana, il Fondo Monetario internazionale e la Federal Reserve, hanno issato la bandiera rossa su questi prestiti che vengono concessi alle imprese indebitate ma spesso a fronte di scarse garanzie. La questione è ora capire come la bolla dei prestiti può esplodere facendo scattare il panico sui mercati. La crisi del 2008 è cominciata proprio con la corsa dei mutui. Le banche erano così interessate a concedere mutui per l’acquisto di immobili che non prestavano grande attenzione alle garanzie di solvibilità dei risparmiatori. A distanza di dieci anni si sta ripresentando la stessa situazione con le banche che questa volta concedono prestiti a società indebitate e che continuano a fare debiti per ottenere finanziamenti. Inoltre per rendere più allettante questo meccanismo, i tassi sono lasciati liberi di oscillare, in modo che un investitore può puntare sull’andamento al rialzo. È una spirale che quest’anno va tenuta d’occhio.

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