W l’Italia, il talk di approfondimento di Rete 4, per ora non chiude. Anzi, che arrivi sino a giugno, come prevede il palinsesto, è pressoché certo. Dunque, contrariamente a quanto sostenuto da alcuni siti specializzati in gossip televisivo, Gerardo Greco continuerà ad entrare nelle case degli italiani per provare a spiegargli le cose della politica. Ma non sarà più lui a timoneggiare il programma. Mediaset ha deciso di affiancare al conduttore non convincente, ma soprattutto niente affatto vincente nella gara degli ascolti, una collega esperta e di lungo corso come Siria Magri. Di fatto, spiegano a Cologno Monzese, è lei ad avere in mano le redini del programma, mentre Gerardo Greco si limita a condurlo, senza aver più voce in capitolo sulla scaletta e sulla scelta degli ospiti. L’operazione dovrebbe garantire un recupero negli ascolti e una maggior linearità nella confezione del prodotto. Dalle parti del Biscione, come è noto, si guarda molto alla sostanza e poco all’apparenza, contrariamente allo stile Rai. Dove l’apparire è fondamentale. E proprio per questa ragione è quasi impossibile che Greco possa tornare sotto le insegne di Viale Mazzini. Non piace all’attuale dirigenza e non interessa agli azionisti, ovvero Movimento 5 Stelle e Lega, della tv pubblica. Il caso Greco, dunque, è destinato ad agitare il sonno del management di Mediaset. Al quale non mancano certo i pensieri. L’agitazione di Barbara D’Urso per gli ascolti e il suo futuro, tanto da “pilotare” le notizie che la riguardano, le fibrillazioni di Maria De Filippi che vorrebbe molto di più di quel che ha già, inteso come spazi, e le tensioni con Barbara Palombelli, conduttrice del programma anti Lilly Gruber, senza però avere la stessa libertà di manovra sono solo i titoli di testa di un film ad alta tensione. In particolare la signora Rutelli, conduttrice di Stasera Italia su Rete 4, non gradisce il fatto che a scegliere gli ospiti siano i vertici dell’informazione Mediaset e non lei. Ecco perché dalla Gruber, padrona di casa di Otto e Mezzo su La7, c’è la fila per essere ospitati mentre dalla Palombelli no. Sarà un caso ma a Cologno Monzese confidano molto sull’arrivo in onda di Roberto Giacobbo e il suo Freedom, avventura televisiva nel mondo dell’avventura e della divulgazione scientifica pop. Il suo programma dovrebbe essere il salvagente di una Rete 4 in picchiata. Nemmeno Piero Chiambretti riesce a tenere il passo tanto da dover fare ricorso al trash per far parlare di se e del suo programma sulla rete che voleva doppiare La7. In tutto questo muoversi freneticamente da una parte e dall’altra, attività non nuova a Mediaset dove le guerre di posizione sono una regola e non una variante, pare che Paolo Del Debbio sia con le valigie in mano. Il conduttore starebbe trattando con Rai Due per un programma in prima serata. Il giornalista, con esperienze nella politica politicata, piace molto alla Lega e non dispiace a mondo grillino. Il suo essere uomo di mondo lo rende il conduttore ideale per la nuova Rai Due affidata alle cure di Carlo Freccero, deciso a lasciare un segno forte Ma subito però non dopo. E siccome la rete non dispone di grandi nomi, sia la Bruchi che Giuli non sono dei centravanti, pescare fuori dall’azienda diventa una necessità. Del resto in Rai, in questo momento, sono tutti concentrati sulle nomine dei vice direttori dei telegiornali e sui vertici delle aree tecniche, dalla pubblicità al Marketing, tasselli fondamentali per far correre il Cavallo di viale Mazzini. E quando parte il valzer delle nomine, in Rai, tutto il resto è noia. Qualunque sia il colore del governo, anche i padrinati politici contano eccome. Anzi, ora più di prima. E il braccio di ferro sui nomi fra Salvini e Di Maio è sempre in corso.
di Alberto Milani
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