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Tragedia all'asilo a Roma, bimbo di 9 mesi muore in culla



Morte in culla questa mattina in un asilo privato romano nella zona dell’Appio. “Il piccolo era sul lettino per il riposino – avrebbero detto le operatrici ai carabinieri - Lo abbiamo visto agitarsi in culla, respirava male, le labbra sono diventate viola”. E quando sono arrivati i soccorritori del 118 i tentativi di rianimarlo sono stati inutili: il bimbo di nove mesi era già senza vita. Ora si attende il risultato dell’autopsia sul corpicino all’istituto di Medicina legale dell’università la Sapienza. Gli esperti dovranno valutare se la causa del decesso è stata naturale, oppure servono altri accertamenti, esigenza che darebbe il via all’apertura di una indagine guidata dai magistrati della Procura della Repubblica, condotta dai militari della Compagnia di Piazza Dante.


VITTIMA UN PICCOLO SU MILLE

La cosiddetta morte in culla non è un evento sconosciuto. Si stima che in Italia colpisca un bebè su 1.000 nati vivi. Sono gli ultimi dati epidemiologi pubblicati sul sito dell'Istituto superiore di sanità (Iss). "Negli ultimi 20 anni, proprio grazie alla prevenzione, la sindrome della morte in culla ha fatto registrare un crollo dei casi pari al 90%", sottolinea l'Iss, che fornisce consigli utili per un sonno tranquillo: “Far dormire il bambino sulla schiena, non coprirlo troppo, non esporlo a fumo passivo in gravidanza e dopo la nascita - ricorda l'associazione Semi per Sids da oltre 25 anni impegnata contro il fenomeno - È consigliabile anche farli dormire su materassi rigidi, non usare cuscino, controllare che le sbarre del lettino non superino i cinque centimetri di distanza, meglio condividere con i genitori la camera, ma non lo stesso letto".


di F.D.C.

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