Il presidente degli Stati uniti d’America, Donald Trump ha aspramente criticato con un twitt la scelta dellʼazienda leader di motociclette di trasferire fuori dagli Stati Uniti la produzione di veicoli a due ruote in risposta alle nuove tariffe doganali introdotte da Bruxelles su vari prodotti made in Usa: «Molti proprietari di Harley Davidson intendono boicottare l'azienda se la produzione si sposta all'estero. Ottimo».
«La gran parte delle altre aziende sono dirette nella nostra direzione, compresi rivali della Harley», ha aggiunto Trump spiegando con la sua solita schiettezza, che la scelta dell'Harley Davidson di spostare all'estero la produzione è «Una mossa sbagliata».
Infatti il consiglio d’amministrazione della famosa casa di moto, i dirigenti del marchio, a fine giugno, avevano annunciato di prevedere il trasferimento in Europa almeno di una parte della produzione destinata al mercato d’oltreoceano. Una decisione presa per evitare di subire l'aumento dei tassi doganali europei, enormemente aumentati per le moto Harley-Davidson. Una vera e propria rappresaglia economica posta in atto subito dopo l'instaurazione, da parte dell'amministrazione Trump, delle nuove tariffe doganali riguardanti l’acciaio e l’alluminio importati dagli Usa.
All'annuncio del 25 giugno, il produttore aveva anche indicato che avrebbe specificato con dovizia di dettagli la propria strategia a fine luglio, ma questo non è poi avvenuto, anzi, pochi giorni fa la Harley Davidson ha piuttosto immesso sul mercato un nuovo modello di moto di piccola cilindrata, destinato al mercato asiatico, indicando che sarà prodotta in Asia da un partner europeo del gruppo e la compagnia ha anche aggiunto in sede ufficiale che le sue vendite negli Usa non sono state minimamente compromesse dalla battaglia doganale intrapresa dall'amministrazione Trump.
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