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Un trend preoccupante: quarantuno mila casi di morbillo in Europa nel 2018, record da dieci anni


Mentre in Italia impazza da tempo la polemica tra favorevoli e contrari ai vaccini, è la natura a parlare. Arrivano dei dati molto preoccupanti per la salute degli europei. In Europa si sono registrati nel 2018 ben quarantuno mila casi di morbillo, il top da ben dieci anni. Oltre quarantuno mila tra adulti e bambini nella regione europea dell'Oms sono stati colpiti dal morbillo nei primi sei mesi del 2018, più di tutti quelli registrati in un intero anno in questo decennio. Lo afferma proprio l'Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui l'Italia è uno dei sette paesi sui cinquantatré della regione in cui si sono superati i mille casi, mentre l'Ucraina è al top con ventitré mila. A riportare l’analisi è l’Ansa. Fino ad oggi, il numero massimo di casi in un anno tra il 2010 e il 2017 è stato ventitré mila novecentoventisette, toccato lo scorso anno, mentre nel 2016 si è avuto il record negativo con cinque mila duecentosettantatré, come riporta il bollettino della “European Regional Verification Commission for Measles and Rubella Elimination” pubblicato in queste ore. A commentare questo preoccupante trend è Zsuzsanna Jakab, direttore regionale per l'Europa dell’Oms: «Dopo il minimo negativo toccato nel 2016 abbiamo visto un drammatico aumento nelle infezioni e nei focolai. Chiediamo a tutti i paesi di implementare immediatamente misure ampie e appropriate al contesto per diminuire la diffusione di questa malattia. Una buona salute per tutti parte dalla vaccinazione, e finchè non elimineremo il virus non riusciremo a tener fede agli impegni per gli obiettivi di sviluppo sostenibile». Dall’inizio dell’anno l’ondata di morbillo ha causato trentaquattro morti in sette Paesi europei che hanno superato i mille casi, tra cui l’Italia. Secondo il documento quarantatré stati membri su cinquantatré hanno interrotto la trasmissione endemica della malattia, mentre quarantadue lo hanno fatto per la rosolia. L’appuntamento medico più importante per determinare una reazione a questa escalation sarà a Roma, dal 17 al 20 settembre, quando i rappresentanti di tutti i Paesi, s’incontreranno per verificare i progressi verso l'eliminazione.


E.R.

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