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UNA QUESTIONE DI SOLDI



E’ sempre solo una questione di soldi. Quando la cultura è assente e il pensiero alto non aleggia negli ambienti, tutti gli avvenimenti sono condizionati dalla pratica, e la pratica è capacità di spesa, pulsioni ad avere, comodità, possesso.

La pratica è lo sguardo corto che non vede oltre la sera e non si solleva da terra: e a terra ci deve essere quello che serve, quello che uno vuole, soprattutto quello che non serve.

Gran parte del lusso non serve, avere molte case è un problema, girare con un orologio costoso è pericoloso, le auto di lusso sono basse e complicate, le donne bellissime sono capricciose e continuamente insidiate, oltre che esibizioniste.

Orietta Berti incasserà per il Grande Fratello € 500.000, così come Gabriel Garko per “Ballando con le stelle”, Fazio raggranella circa tre milioni di Euro l’anno, più o meno come Bruno Vespa, presentatrici ormai anziane e noiose guadagnano da cinquecentomila euro a un milione l’anno, manager aziendali anche incapaci incassano milioni, e qualche calciatore, per cercare di gettare la palla in una rete, un milione al mese.

La politica è solo una questione di soldi, chi li fa, chi se li procura, chi si fa corrompere, può spendere in campagne elettorali.

Un deputato, un senatore, vive comodamente senza affaticarsi troppo fino alla successiva elezione: Enrico Letta dichiara seicentomila euro l’anno, non male per un rappresentante del popolo, e c’è chi fa raccolta di soldi all’estero.

Tutto questo mentre il governo invita a fare una doccia breve, a cucinare la pasta a fuoco spento, a mangiare meno.

Il valore dei soldi cresce quando la benzina costa due euro al litro, così come crescono i tassi degli usurai, dei mutui, il costo del pane.

Un paio di scarpe di buon livello costa ottocento euro, quanto il reddito di cittadinanza di una famiglia, mentre aumentano moltissimo i cittadini che si rivolgono alla caritas per mangiare.

I soldi dividono il mondo: troppi a gente che non fa niente, non merita niente, non costruisce nulla, e pochi a quelli che giornalmente si arrabbattano per vivere.

In Italia gli stipendi minimi calano invece di aumentare, ma quelli dei manager/dirigenti aumentano: i fiumi straripano perché non vengono fatte le opere necessarie, ma regaliamo tax credit agli stranieri per venirci a rubare il lavoro. Evviva.

La conversazione tra Di Maio, che sottolineava come la popolazione si sia impoverita e necessiti di sussidi, e Barbara D’Urso, ricchissima, elegante e sinuosa è stata uno show paradossale, una specie di commedia con attori modesti, mentre come sempre Papa Francesco nell’invitare il mondo a diminuire le differenze tra i guadagni, gli stipendi, i corrispettivi alti e quelli bassi, ha dimostrato di essere un uomo moderno che svetta su una moltitudine di inetti.


di Michele Lo Foco


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