"Nessuno mette in difficoltà Di Maio, solo io posso farlo, perché so tutte le cose vere ma non le dirò mai". Grillo dal palco della convention del M5S la butta lì, con surplece. Pochi hanno colto questa frase ma il sapore è quello di un avvertimento. Cresciute e svezzate le sue creature, ora che sono al governo, Grillo le richiama all’ordine. Come dire, non pensate che arrivati alla meta, potete mettermi da parte, perché io so cose di voi che se le dicessi sarebbero in grado di mettervi in difficoltà. Infatti nel backstage della manifestazione dopo che Grillo ha tuonato contro il presidente della Repubblica, Mattarella, tutti si sono chiesti che ruolo ancora ha il fondatore del Movimento. Di Maio e il premier Conte hanno dovuto subito rassicurare che nessuno pensa a ridimensionare i poteri del Capo dello Stato come vorrebbe il comico. Allora quale è la partita dentro ai 5Stelle? La risposta la fornisce un parlamentare che però chiede l’anonimato. Sarebbe una specie di gioco delle parti con Di Maio che è stato costretto a fare retromarcia su alcuni punti del contratto di governo, assumendo una veste più moderata, e Grillo che continua a tenere sotto tensione la base più oltranzista, quella che ha nostalgia del “vaffa!”
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Chi ha visto Rocco Casalino? Da qualche settimana il portavoce di Palazzo Chigi è scomparso dalla scena. Dopo le ripetute gaffes sul ponte di Genova, gli è stato consigliato di “prendersi una vacanza”. Ma non pensate che si aggiri per i corridoi di Palazzo Chigi come un cane bastonato. Casalino rimane “untouchable”, intoccabile. In molti cominciamo a chiedersi come mai. A saperlo!
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Da un po' di tempo Di Maio non dorme sonni tranquilli. Niente a che vedere con Bruxelles o lo spread. C’è qualcosa che lo preoccupa di più. E ha un nome: Alessandro Di Battista. Finito il sabbatico in Sudamerica, a Natale tornerà in Italia. Difficilmente occuperà il suo tempo come babysitter della prole. D’altronde anche oltre oceano ha fatto sentire la sua presenza, assumendo il ruolo di guardiano dello spirito originario del Movimento. L’annuncio del rientro lo ha fatto alla kermesse a Roma, domenica scorsa, con un video che ha strappato una pioggia di applausi. Un segnale chiaro che la lontananza dalla scena politica non ha per nulla sfilacciato il rapporto con il popolo grillino. Nella valigia porterà i temi che gli sono più cari e che sono i cavalli di battaglia dei grillini puri, quali la nazionalizzazione di Autostrade, la lotta contro “bancocrazia e capitalismo”. Benzina pronta a infiammare il dibattito proprio mentre Di Maio e Salvini sembra abbiano trovato un terreno d’incontro. Di Battista per entrambi è un warning. Il duro e puro pentastellato rappresenta una riserva per il Movimento qualora l’avanzata della Lega si facesse insostenibile e Di Maio non riuscisse a gestirla. Ma è un avvertimento anche per Salvini che finora ha avuto gioco facile con il vicepremier e ministro del Lavoro. Diverso sarebbe con Di Battista.
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