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Verso la legge di bilancio: vertice a Chigi tra Salvini e Di Maio che vogliono manovra «coraggiosa»



È andato in scena a Palazzo Chigi un vertice a cinque per delineare le mosse legate alla legge di bilancio. Un incontro tecnico diretto dal premier Giuseppe Conte, orchestrato dai vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio assistiti dal titolare dell'Economia Giovanni Tria e dal ministro degli Affari Ue Paolo Savona. Il primo colloquio di una serie che anticiperà i lavori veri e propri per stilare i confini di una manovra fiscale che si annuncia «coraggiosa e nell'interesse dei cittadini». Tra i desiderata dei leader delle due ali governative, svolgeranno un ruolo cruciale i due revisori, Tria e Savona, già impegnati a rastrellare i conti dello Stato alla ricerca di sprechi e voci da tagliare. Se infatti qualche punto dei temi economici cari a Lega e 5Stelle verrà inserito nella legge di bilancio, il diktat resta quello di operare non oltre l'1,6% di deficit, per non pesare ulteriormente sul debito e per non incorrere in sanzioni da parte di Bruxelles.


«Bello e proficuo lavoro, per far crescere l'economia italiana (senza regali alla Renzi) rispettando gli impegni presi con tutti a partire da quelli con gli italiani, su tasse, pensioni reddito di cittadinanza e maggiori posti di lavoro», queste le parole di Matteo Salvini, che spera di poter vedere attuati almeno i punti cardine della proposta economica della Lega: flat tax (almeno per le aziende), congelamento dell'Iva, pace fiscale e rottamazione della Fornero per arrivare alla "quota 100".


Non dissimile il discorso all'uscita da Palazzo Chigi pronunciato dal capo politico grillino Di Maio. Anche lui ha voluto premere sul «coraggio» a proposito delle «scelte sulla legge di bilancio. La mia posizione è ferma: vanno tagliati tutti gli sprechi, tutti i rami secchi, così come devono essere recuperate quelle risorse che, ad oggi, vanno nella direzione sbagliata. Gli italiani si aspettano tanto da noi e noi non li deluderemo perché saremo anche pronti a fare scelte coraggiose».

Tanti buoni propositi che dovranno necessariamente fare i conti con la realtà, e da questo confronto nascerà la nuova manovra gialloverde, il primo vero esame che darà un giudizio al grado di "cambiamento" di cui il governo si vuole fare portatore.


Ottimismo che filtra anche dalle parole del premier, che parla di «totale armonia» a margine del vertice. «Nel corso del vertice di oggi c'è stato un approfondimento delle principali componenti della manovra. In particolare, ci siamo soffermati sull'analisi degli sprechi da tagliare ai fini della riqualificazione della spesa pubblica e sulle possibilità di un rilancio della crescita attraverso i punti qualificanti del contratto di governo: flat tax, reddito di cittadinanza, superamento della legge Fornero e un quadro organico di tagli alle spese improduttive», il contenuto delle sue parole.

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