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Video-art erotica all'orto botanico di Palermo con polemiche




È estate e anche l’arte si surriscalda. Così l’opera dell’artista cinese Zheng Bo dal titolo Pteridophilia sistemata nell’orto botanico di Palermo nell’ambito della manifestazione internazionale d’arte «Manifesta» ha suscitato un vespaio di polemiche dal momento che nell’installazione video si vedono alcune scene di erotismo tra l'uomo e le piante. A lamentarsi dell’”osceno” connubio, anche se espresso in un’operazione a carattere artistico e culturale sono stati anche alcuni esponenti politici che, vista la possibilità che l’installazione possa essere oggetto d’interessa anche da parte di bambini, venga rimossa. Rosario Schicchi, il direttore dell’Orto Botanico, così commenta il fatto: «Sin dall’inizio ho chiesto di collocare un cartello con scritto contenuto non adatto ai minori di sedici anni ed inserire delle cuffie di modo che non si sentisse l’audio del video e richiesto che a vigilare ci fosse del personale».


L’installazione di video-art, collocata nell’Orto Botanico da metà giugno scorso, quando è stata inaugurata la biennale di arte contemporanea nomade in corso a Palermo reca comunque un cartello di spiegazione che recita: «L'opera esplora il potenziale eco-queer e ritrae sette giovani che camminano in una foresta di Taiwan stabilendo un contatto intimo con delle felci. Fanno l’amore con le piante, percependone la morbidezza e il profumo». Attualmente l’opera multimediale è stata disattivata e si trova «in un’area non immediatamente visibile». Il direttore ci tiene ad aggiungere anche di «aver adottato tutte le misure del caso» e «All’Orto Botanico i bambini possono accedere solo accompagnati dai genitori. Chiamerò il responsabile di Manifesta per richiedere nuovamente la presenza di un addetto».


L'opera è stata apostrofata come “pornografica” da Salvo Coppolino e Edoardo De Filippis, esponenti provinciali di “Diventerà Bellissima” che hanno detto: «Esporre dei monitor che trasmettono esplicite scene di sesso è di una volgarità senza limiti: logica avrebbe voluto che tali espressioni artistiche (se così si possono definire) fossero esposte in un luogo chiuso con chiare indicazioni sul tenore dei contenuti, evitando di suscitare le giuste proteste di chi, tra i visitatori, ha avuto la sventurata idea di portare bambini. Il video va rimosso», a cui fanno seguito i consiglieri della commissione comunale competente in materia di affari legali, Sabrina Figuccia, Claudio Volante, Rosario Arcoleo e Giusepina Russa che hanno sostenuto: «Le immagini proposte potrebbero rivelarsi offensive del pubblico pudore e comunque urtare la sensibilità di minori. Oltre a chiedere un incontro urgente, abbiamo chiesto anche alla fondazione Manifesta di rivedere la propria posizione sull'argomento, adottando tutte le necessarie cautele. Ci piacerebbe inoltre conoscere e avere copia delle relazioni tecnico-artistiche che hanno motivato le scelte per l’inclusione dell’artista e se siano state effettuate tutte le valutazioni circa l’esistenza di ipotizzabili reati di oltraggio al pudore».


Ma è lo stesso Schicchi a rispondere in parziale disaccordo: «È una forma d’arte, sulla quale personalmente ho dei dubbi, ma se Manifesta la propone avrà una valenza».



DPF

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