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Violenza sulle donne, il capitano Ultimo a Treviglio: «Servono carabinieri specializzati»

ll colonnello (allora capitano) che arrestò Totò Riina nel 1993: anche per questo tipo di reati c’è bisogno di personale specializzato, con formazione e sensibilità adeguate

Il capitano Ultimo in collegamento con Treviglio;


Un nucleo dei carabinieri specializzato nel fronteggiare la violenza di genere. È la proposta lanciata oggi (25 giugno 2022) dal capitano Ultimo al convegno organizzato a Treviglio dal «Nuovo sindacato carabinieri». Il colonnello a riposo Sergio De Caprio, diventato celebre nel 1993 con lo pseudonimo di capitano Ultimo quando arrestò il capo della Mafia Totò Riina, è intervenuto in video collegamento all’iniziativa bergamasca che metteva sotto la lente un fenomeno che nell’aspetto estremo del femminicidio ha toccato la Bassa il 19 aprile a Fara d’Adda, quando Romina Vento, 44 anni, è stata uccisa dal marito Carlo Fumagalli dopo che lui aveva lanciato l’auto su cui viaggiavano nel fiume.

Il convegno è stato aperto dal segretario della sezione di Treviglio del Nsc Francesco Porrello e dal presidente nazionale del sindacato Monica Giorgi che hanno introdotto l’argomento ponendo l’accento sull’analisi delle realtà territoriali e sull’importanza della formazione degli operatori di polizia per riconoscere e gestire le situazioni di maltrattamento. Il capitano Ultimo ha preso la parola proprio cogliendo questo spunto e, partendo forse anche dalla sua storia personale, ha rilanciato la necessità di «specialisti» per affrontare determinati settori d’indagine: «Come ci sono i carabinieri del nucleo ambientale per i crimini legati all’inquinamento e la polizia postale per quelli legati al settore informatico — spiega — è chiaro che dobbiamo garantire ai cittadini una specialità, un comando di carabinieri specializzati che si occupi di questo problema con la formazione e la sensibilità adeguata. Purtroppo la violenza di genere vive nei mass media quando si verificano fatti molto gravi ma poi viene annientata nell’attenzione pubblica da altre 3 mila emergenze».

De Caprio non è riuscito a evitare una nota polemica sul perché manchi ancora un simile comando. «Dobbiamo chiedere alla politica — dice — se c’è la volontà di affrontare in maniera adeguata questo problema riservandole risorse e mezzi perché non si può caricare tutto sempre sulle stesse strutture. Adesso è compito dei sindacati imporre questo dibattito».


di Pietro Tosca

Bergamo Corriere

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