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Violenza sulle donne, Solari (Anci): «La causa è la disparità di potere»


Da sinistra: Viviana Solari vice Presidente ANCI Pari Opportunità, Maria Paola D'Orazio consigliere comunale del Comune di Sora, Alessia Garonfalo dell'Associazione "Risorse Donna Onlus"

«Dal 2000 al 2018 sono state uccise da uomini 3.100 donne, una ogni 3 giorni». È quanto dice Viviana Solari, vice presidente della commissione Pari Opportunità dell'Anci, l'Associazione dei Comuni italiani, intervenuta in occasione della 70esima Giornata internazionale dei diritti umani.

«La violenza sulle donne», ha aggiunto Solari, «è certamente violazione di diritti, attualmente una tra le più diffuse e persistenti secondo l’Onu. È un fenomeno radicato nella nostra società e, se volessimo ricercare una causa, il dato statistico la attesta come conseguenza della disparità di potere economico, sociale e politico tra uomini e donne».

Nel suo intervento Solari rileva che «la violenza non è solo quella fisica, c’è tantissima violenza psicologica: la molestia verbale, l’insulto e la denigrazione. E ora questa violenza passa attraverso i social. Purtroppo oggi, alcuni utilizzano il web come una volta si utilizzavano le pareti dei bagni delle scuole o degli autogrill: per scrivere frasi fintamente goliardiche, direi anzi volgari, certi di restare anonimi. La violenza oggi via web in un click diventa virale, in un nano secondo si possono avere milioni di visualizzazioni e condivisioni. Sul web qualsiasi cosa venga scritta ha tempi troppo lunghi e meccanismi farraginosi per essere rimossa e così, spesso, chi l’ha scritta, ma anche chi la pubblica rimane impunito. Forse sarebbe ora di regolamentare meglio le procedure di oscuramento del dato, garantendo tempi più rapidi e certezza di rimozione totale».

Viviana Solari aggiunge: «Penso ancora a quante donne in carriera, spesso e volentieri, devono subire comportamenti misogini e sessisti perché ancora ci si sofferma sul contenitore invece che sul contenuto. Certo, a lungo andare la donna impara a convivere con certe dinamiche. È un fatto di sopravvivenza, ma dentro di sé porta i segni di cicatrici invisibili o peggio; in alcuni casi accade che talune si omologhino ai comportamenti più sessisti, diventando esse stesse carnefici. Dobbiamo anche noi donne imparare a fare rete ed essere più solidali le une con le altre e meno competitive. La donna non deve mai perdere l’accoglienza della madre che geneticamente porta nel suo Dna».

L'Anci è molto impegnata su questo tema, ne ha fatto un cavallo di battaglia. «Fa parte del tavolo di monitoraggio anti violenza. Ha sottoscritto il Protocollo con D.i.Re (Associazione nazionale donne in Rete contro la violenza) per promuovere e sviluppare azioni, progetti o iniziative finalizzate alla prevenzione e al contrasto della violenza sulle donne, attuando azioni di sensibilizzazione e informazione sulla violenza di genere», conclude Solari. «Ha rinnovato il protocollo di intesa con la IAP che estende il controllo sulle affissioni pubblicitarie locali. Ha creato gli Stati Generali delle Amministratrici, con l’obiettivo di mettere in rete le buone pratiche, dare risalto alle tante proposte, progetti e soluzioni concrete attivate nei comuni grazie all’impegno che le amministratrici hanno svolto e tuttora svolgono in ogni comune d’Italia».

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