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Vittorio Sgarbi: Nasce il partito di Draghi senza Draghi

Il dramma dell’area governativa di Forza Italia rivela che, intorno a Draghi, che verra indicato dal centro-sinistra come candidato premier senza iscriverlo in nessuna lista, si creerà un partito di nostalgici che ne chiederanno il ritorno nel prossimo governo con un definito peso politico.


Lo stesso Draghi ha provocato questo effetto chiedendo di far votare la sola mozione Casini ispirata dalla Sinistra. In tal modo ha coalizzato un centro che appoggerà e si appoggerà alla Sinistra e ai “responsabili”.


Cosi il “campo largo” sara sostituito da un campo “per Draghi” costituito da Calenda, Renzi, Tabacci, Brugnaro, Toti, Di Maio, che chiederanno consensi in suo nome. A questi si aggiungeranno Gelmini e Brunetta. Quest’area non è “di” Sinistra ma è “con” la Sinistra, nel nome di Draghi.


Nessun dubbio che Draghi abbia consapevolmente e indirettamente favorito questo agglomerato, mentre la Lega e Forza Italia, che avrebbero semplicemente votato una mozione per escludere dal Governo i 5 Stelle (peraltro in gran parte riciclati da Di Maio), si sono trovati, quasi inevitabilmente, sospinti verso la Meloni, prefigurando il nuovo bipolarismo: Meloni contro Draghi.


Con una variabile: che il centro-sinistra sara’ compatto su Draghi, mentre il centrodestra vivrà in modo problematico e contraddittorio la leadership della Meloni.


Cosi la campagna elettorale sara: “sì” o “no” a Draghi; “si’”o “no” alla Meloni.

Un referendum.




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