Una storia d’amore. Gli amanti ai tempi del Covid. Ecco il secondo episodio! Da oggi per “Mondoliberonline” verranno riproposti tutti gli episodi del racconto di Lucrezia Lerro che continuano su IL MATTINO
Cara Corinna,
oggi è mercoledì. Per la prima volta ho dormito fino a tardi. In casa continuavano a sbraitare… Mia moglie diceva: “Devi aiutarmi a preparare il pranzo. Che ti sei messo in testa, alzati dal letto! Maledetto virus, ci ha rovinato la vita.” Non le ho risposto, ho lasciato che si sfogasse. E poi, sono rimasto a letto anche perché ero molto stanco e non ce la facevo ad alzarmi. Ma soprattutto volevo accovacciarmi nel sogno che avevo fatto: tu su una giraffa bellissima. Una poesia venuta in sogno. Una luce morbida ti catturava, una sfumatura dorata mai vista. Io cercavo di afferrarti, tu sfuggivi. Finivi per allontanarti sulla giraffa fortunata. Te ne andavi con i tuoi colori. Chissà cosa vuol dire questo sogno.
Le mie figlie poco fa litigavano. Elsa litiga sempre con Carla che però è più forte e le fa male. Carla gliele suona di santa ragione e poi continua a ripeterle: “Se non la smetti di leggere il mio diario prima o poi t’ammazzo. Non lo devi aprire il mio diario altrimenti ti strappo i capelli, a uno a uno te li strappo. Il virus non si prende quelli che mi danno fastidio.” Elsa è davvero irrequieta, se continua così finirà per incattivirsi. Diventerà nervosa come sua madre? Spesso quando è arrabbiata ripete le frasi velenose di mia moglie.
Perché l’ultima volta che ci siamo visti mi hai lasciato? Lo spieghi nella tua lettera, ma credimi faccio fatica a capirti… C’era un patto tra noi, l’hai dimenticato? C’era un patto che correva dai tuoi occhi ai miei… Ci eravamo ripromessi di evitare qualsiasi sofferenza alle persone vicine.
Quando te ne sei andata, sbattendo la porta, ti ho aspettata a lungo. Ero lì al solito posto, nella nostra stanza, ma non sei tornata. Mi sono arrabbiato, mi è sembrato ingiusto da parte tua. Sono stato sincero, da subito ti ho detto che voglio bene a mia moglie, al di là della passione che è svanita dopo la nascita della seconda figlia. Sembravi d’accordo e poi… pianti, scenate isteriche, minacce. Non potrò dimenticare le sfuriate, mi hai strappato il telefono, hai cercato il numero, volevi chiamarla per dirle di noi, mah! Forse non sono stato abbastanza sincero? Che brutta notte quella volta. Sono stato sveglio tutto il tempo. Mia moglie parlava, si agitava. Sono rimasto immobile e ho sofferto ripensando alle minacce. Ho fissato la finestra. Ho cercato la nostra luna. L’ho immaginata ma non c’era, tu te ne eri andata, mi hai lasciato solo quel pomeriggio con i miei desideri. Sapessi anche ora che disperazione non averti e pensarti da un’altra parte. Hai ripreso a far l’amore con tuo marito? Sbaglio o dicevi che non ti interessava più? Bugiarda, bugiardissima, non puoi lasciarmi così. Aspetterò il nostro prossimo appuntamento, dopo questa clausura forzata, so che verrai.
Cara Corinna,
sono le undici del mattino di un mercoledì di aprile diverso da tutti quelli che abbiamo vissuto da quando siamo al mondo, eccomi in ogni parola, in ogni segno che in qualche misura possa avvicinarci. La tua lettera mi ha fatto piangere, non me ne vergogno. Il passaggio dove dici che tuo marito ti ha costretto a far l’amore mi ha sconvolto come ti scrivevo prima… Perché dirmelo? Perché farmi male? Aggiungere altro dolore alla nostra distanza, all’insicurezza che il virus ha impresso nelle nostre già precarie esistenze. Un’ingiustizia che non può essere raccontata. La vita di adesso è faticosa più che mai… Dopo aver sistemato alcune faccende in casa, e aver calmato mia moglie per via delle ansie che la ossessionano – un giorno sì e un giorno no minaccia il divorzio – sono qui a rispondere alla tua lettera che ho imparato a memoria a furia di leggerla. So che la notizia del potenziale divorzio potrebbe in una certa misura rasserenarti ma, credimi, con due figlie adolescenti la situazione non è affatto semplice, al di là dei sentimenti che ho per te. Ne soffrirebbero moltissimo, che futuro potrebbero avere? Le osservo, hanno il viso di mia moglie. E una parte di me bambino la rivedo in loro. I figli hanno bisogno dei genitori nel bene e nel male. Noi siamo loro e viceversa, anche se spesso non ne sono coscienti. Ricordi il nostro primo bacio? E poi, la promessa che ci saremmo detti sempre la verità per conoscerci profondamente e prima. Per evitare di perdere tempo in recriminazioni e discussioni inutili. Mi manchi, più di quanto a parole possa esprimertelo, soltanto le mie mani potrebbero farti capire quanto… Sto contando i giorni che mi separano dal mondo esterno e da te, sono in casa da quasi due mesi e ti confesso che la situazione comincia a sembrarmi normale. Tranquillizzati perché sto per spiegarti ogni dettaglio della mia infelicità.
Ciao amore mio.
Ritornerai presto dal tuo G.
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