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A gennaio rincari col botto: dal gas alle autostrade ai trasporti, spenderemo 914 euro in più



Se doveva essere il governo del cambiamento, di certo non lo è per le tasse. Dopo gli annunci elettorali della flat tax, delle minori imposte sulle imprese e sulle persone per far ripartire l’economia, la manovra in realtà ha portato un inasprimento del peso impositivo. Nel triennio 2019-2021, la Legge di bilancio prevede un aumento della pressione fiscale di 12,9 miliardi. Senza contare gli oneri che arriveranno indirettamente. Banche e assicurazioni, colpire dalla manovra, si rifaranno, come è prassi consolidata, sui risparmiatori aumentando i costi. La pressione fiscale passerà dal 42% al 42,4% nel 2019 e al 42,8% nel 2020. In tre anni ci saranno 2,4 miliardi di nuove entrate. Ma una mano al portafogli bisognerà metterla subito.


Come di consueto con il nuovo anno arrivano i rincari. Si comincia con la bolletta del gas che, secondo quanto ha comunicato l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, sarà più pesante del 2,3%. Resta invariata l’energia elettrica per le famiglie in regime tutelato. L’incremento, spiega l’Authority, è legato alla dinamica delle quotazioni nei mercati all’ingrosso e all’aumento degli oneri generali. A incidere sul peso della bolletta sarà anche l'adeguamento delle tariffe di trasporto distribuzione e misura (+0,4%). Per l’elettricità i temuti aumenti, per il momento, sono scongiurati. Aumenti sono in arrivo anche per le autostrade laziali e abruzzesi A24 e A 25 cioè la Roma-L'Aquila-Teramo e la Teramo-Pescara. L’incremento dovrebbe essere del 19%. Un rincaro pesante che ha scatenato le proteste dei sindaci e aperto un tavolo di trattativa tra il ministero dei Trasporti e Strada dei Parchi Spa, la concessionaria delle due autostrade. A determinare la lievitazione del 19% concorrono due diversi aumenti: il +13%, scattato l'1 gennaio 2018, ma bloccato da ottobre scorso fino al 31 dicembre, su decisone della concessionaria Strada dei Parchi; e il +5-6% determinato dal contratto tra il ministero e la società concessionaria che dovrebbe scattare dal prossimo primo gennaio. Il 56% della tariffa autostradale va allo Stato.


Ma i rincari non finiscono qui. L’Adiconsum, l’associaizone dei consumatori, ha calcolato che il nuovo anno porterà una stangata pari a 914 euro a famiglia tra aumenti di prezzi e tariffe. Una cifra che può arrivare fino a oltre tremila euro se ci si aggiunge l’acquisto di un’auto che deve sottostare al regime dell’ecotassa prevista dalla legge di bilancio.

I più colpiti nel nuovo anno saranno gli automobilisti. Gli aumenti delle tariffe autostradali decisi dal governo avranno un effetto diretto per gli utenti stimabile in +45 euro a nucleo familiare, mentre le multe stradali dovrebbero salire del +2,2%, con un aggravio di spesa di +6 euro a famiglia. Se il tasso di inflazione si manterrà ai livelli attuali, solo per i prezzi dei beni al dettaglio occorrerà mettere in conto una maggiore spesa pari a +211 euro a nucleo, mentre per l’alimentazione spenderemo 185 euro in più rispetto al 2018. Nonostante il crollo dei prezzi del petrolio negli ultimi mesi del 2018, la "festa" per i consumatori durerà poco, avverte ancora il Codacons segnalando che gli analisti concordano su una rapida ascesa delle quotazioni nel corso del prossimo anno, con effetti diretti sia sulle bollette energetiche (che cresceranno mediamente di 62 euro a famiglia), sia sui rifornimenti di carburante (+149 euro a nucleo). Per i trasporti (aerei, treni, taxi, mezzi pubblici, traghetti) la maggiore spesa sarà di 67 euro. Infine le tariffe Rc auto con i prezzi delle polizze che già negli ultimi mesi del 2018 hanno registrato leggeri incrementi.

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