STEFANO BINI PER IL GIORNALE D'ITALIA
Massimo Ferrandino, specializzato in diritto penale e già culture della materia, svolge attualmente l’attività libero-professionale tra Ischia, Napoli e Roma. Ha insegnato procedura penale a Napoli come professore a contratto dal 2002 al 2007 presso la Federico II, ha partecipato a fianco del professor Coppi ai processi IOR, Banca Vaticana e Mafia Capitale, e è stato parte civile nei processi Cenciello Rega e Monteiro Duarte. L’anno scorso, è stato insignito del prestigioso riconoscimento Top Legal Award.
Il Senatore del Pd Gianni Pittella, Le ha dato mandato legale di procedere contro un articolo di Marco Travaglio, apparso sul Fatto Quotidiano il 26 agosto scorso. Ci vuole spiegare cos’è successo?
«Il senatore Gianni Pittella per chi non lo conoscesse, attualmente è anche Sindaco di Lauria, una splendida cittadina in Basilicata ed in passato oltre ad essere stato uno dei padri fondatori del PD ha ricoperto anche il ruolo di Presidente (vicario) e vice Presidente del Parlamento europeo. La famiglia Pittella ha sempre avuto un ruolo importante nella politica italiana e lucana, infatti il Papà di Gianni, Domenico, fu più volte senatore della repubblica mentre il fratello Marcello è stato Presidente della Regione. Fatta questa premessa lo scorso 26 agosto il noto giornalista Marco Travaglio, nel suo consueto editoriale, su il Fatto Quotidiano, ha avuto la brillante idea di attribuire al mio assistito condanne e procedimenti penali in corso che ho già definito fantomatici.»
Perché Marco Travaglio ha attaccato così duramente?
«Immagino, leggendo l’articolo, che il bravo giornalista abbia voluto mettere in dubbio lo spessore morale e politico delle personalità che si stanno avvicinando al terzo polo di Calenda e Renzi e il senatore Pittella è uno di quelli che ha abbandonato il Pd per iniziare un dialogo proprio con il terzo polo.»
Come ha intensione di procedere contro il “giornalista”?
«Atteso che, come dicevo in premessa, le condanne e i procedimenti penali in corso attribuiti al mio assistito, sono totalmente privi di qualsiasi fondo di verità, agiremo sia con la richiesta di risarcimento danni da diffamazione e sia sotto il profilo della responsabilità penale dell’estensore dell’articolo.»
Ha già parlato con qualcuno della controparte?
«Assolutamente no.»
Dopo le inesistenti accuse, il Senatore come sta?
«Il senatore è stato, in questi giorni, molto amareggiato. Egli, da uomo di pensiero e di cultura quale è, ha patito molto il diffamante articolo. Il mio assistito, nella sua lunga carriera politica e professionale (è anche un bravissimo medico legale) non ha mai avuto problemi con la giustizia. Il senatore Pittella, oserei estremizzare, non mai avuto problemi nemmeno con una contravvenzione al codice della strada, questo per far comprendere ai lettori la statura morale del personaggio.»
Quali saranno i tempi della causa?
«In Italia, l’interrogativo sui tempi della giustizia è una domanda che dovrebbero seriamente porsi i futuri componenti che siederanno nel nuovo parlamento.»
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