Quasi sette milioni di italiani sono stati chiamati alle urne per eleggere i sindaci di 761 comuni. Il responso delle amministrative segna un inequivocabile successo del centrodestra, con la Lega partito trainante della coalizione. Soddisfazione anche dagli ambienti del Pd, mentre il dato conferma la volatilità dei consensi attorno al Movimento 5 Stelle, al termine di una deludente tornata elettorale che lo vede fuori da quasi tutti i centri più importanti e, laddove al ballottaggio, mai come prima forza.
CENTRODESTRA
Successo del centrodestra riscontrabile su scala nazionale. Spicca il risultato in Veneto, dove la coalizione a sostegno di Mario Conte, candidato leghista, vince al primo turno, riconquistando l'amministrazione della città di Treviso, persa nel 2013 in favore del Pd. Stessa sorte anche a Vicenza, comune dem da dieci anni, dove il candidato del centrodestra Francesco Ruocco ha superato il 50% vincendo la gara con il democratico Otello Della Rosa e divenendo il nuovo sindaco della città. Male i 5Stelle, che non vanno oltre il 5% a Treviso e fuori dai giochi a Vicenza, dove non è stata presentata alcuna lista.
Colpo grosso anche in Sicilia, dove si votava, fra gli altri, in centri importanti quali Catania e Messina. Le coalizioni di centrodestra hanno assestato un duro colpo ai penstellati, in seguito all'exploit grillino delle politiche del 4 marzo. A Catania si profila un ballottaggio "comodo" per l'esponente liberale Salvatore Pogliese, in netto vantaggio sull'avversario e sindaco uscente di centrosinistra Enzo Bianco. Discorso analogo per Messina, dove la lista di Placido Bramanti se la vedrà al ballottaggio con uno fra Antonio Caitta (csx) e Cateno De Luca (civiche di centro). Fuori anche da questo ballottaggio il Movimento 5 Stelle.
L'ex ministro Claudio Scajola, candidato a Ivrea a capo di una coalizione di liste civiche di centrodestra, ha raggiunto il ballottaggio e se la vedrà con Luca Lanteri, sostenuto invece da Lega e Fratelli d'Italia.
A Sondrio primeggia la lista in capo al candidato Marco Scaramellini che, con il 46,8% dei voti, sfiderà il candidato di centrosinistra al ballottaggio.
Ancora al Sud, dove il centrodestra ha dominato a Teramo con il candidato Giandonato Morra che si è imposto ai danni del rivale di centrosinistra. Bene anche Brindisi, dove il candidato Roberto Cavalera si è imposto con il 34,7% dei consensi davanti a Riccardo Rossi del Pd.
CENTROSINISTRA
Salta subito all'occhio il caso Terni, da sempre roccaforte della sinistra, persa in favore della coalizione del candidato di centrodestra, l'avvocato Leonardo Latini. Hanno pesato sulla scelta dei cittadini, la pressante crisi economica, con le industrie pesanti in continua tribolazione e la caduta anticipata della giunta Pd a guida Di Girolamo. Latini se la vedrà al ballottaggio con il candidato grillino Thomas De Luca, mentre è rimasto fuori dalla corsa l'ex Pci Paolo Angeletti.
Ottimo risultato conseguito a Brescia, conquista della sinistra già al primo turno, con Emilio Del Bono, candidato Pd, nuovo sindaco del capoluogo lombardo. Male anche qui il Movimento di Grillo e Casaleggio, non oltre la soglia del 6%.
Centrosinistra avanti anche ad Ancona, con la sindaca uscente Valeria Mancinelli in vantaggio con il 48% dei voti e al ballottaggio con il candidato, sostenuto da liste civiche di centrodestra, Stefano Tombolini.
Pd e centrosinistra tengono anche in Toscana, seppure si è registrato un progressivo calo dei consensi, con il secondo turno che potrebbe nascondere diverse insidie per i candidati dem.
A Siena sarà discorso a due fra il sindaco uscente Bruno Valentini e Luigi De Mossi, centrodestra. A Massa sarà il grillino Sergio Menchini a sfidare Alessandro Volpi, mentre a Pisa il discorso riguarderà Andrea Serfogli per il Pd e Michele Conti, centrodestra.
Discorso a sé quello di Viterbo, in mano alla sinistra per cinque anni e che ora vede prospettarsi un'amministrazione di centrodestra, visto l'ottimo risultato di Giovanni Arena che sfiderà al ballottaggio Chiara Frontini della lista civica Viterbo2020.
MOVIMENTO 5 STELLE
Risultati insoddisfacenti dal fronte penstastellato. Magra consolazione il ballottaggio raggiunto a Imola che, dopo venticinque anni di amministrazioni di sinistra già dopo il primo turno, vedrà sulla sedia di primo cittadino una fra Carmen Cappello, Pd, e Manuela Sangiorgi dei 5Stelle. Comunque vada, sarà la prima volta in cui una donna guiderà la giunta della città emiliana.
Male anche in Piemonte, dove i più perfidi già parlano di "effetto Appendino". Il Movimento è infatti fuori dal ballottaggio sia a Ivrea, città cara al fondatore Gianroberto Casaleggio, così come a Orbassano, centro alle porte di Torino.
Capitolo a parte quello legato alle amministrative della capitale, dove il voto nei municipi III e VIII hanno segnato una bocciatura inequivocabile per l'amministrazione Raggi. In circa 300mila i romani a votare, che hanno premiato i candidati di centrosinistra. A dominare la scena è stata però la scarsa affluenza, arrivata al 30% nell'VIII e addirittura al 26% nel III municipio. Qualcuno già paventa un "avviso di sfratto" per il primo cittadino Raggi, considerato il vero motore della disfatta pentastellata.
Infine, in controtendenza con lo scarso dato di affluenza sia nazionale che regionale, con oltre il 70% di votanti, stravince nel comune laziale di Sutri, in provincia di Viterbo, la lista Risorgimento a guida Vittorio Sgarbi che con il 58,8% viene eletto nuovo sindaco della città, battendo l'avversario Luigi Di Mauro, candidato con la Lista civica Sutri.
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