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Il premio "Biagio Agnes" compie 10 anni. La figlia Simona: "Vorrei riproporre alla Rai Check-up"



E' giunto alla sua decima edizione il premio internazionale di giornalismo "Biagio Agnes", dedicato alla memoria del grande giornalista ed ex direttore generale della Rai Biagio Agnes. Ormai è un tradizionale appuntamento che lega le star del giornalismo nazionale ed internazionale ad un evento che punta a valorizzare il mondo dell'informazione. L'evento, che vanta i più importanti patrocini istituzionali, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri all'’Ordine Nazionale dei Giornalisti, si svolgerà a Sorrento dal 22 al 24 giugno prossimo. La giuria, presieduta da Gianni Letta, premierà i 14 vincitori nel corso di una serata di gala che sarà trasmessa su Rai Uno.


Come nasce il premio Agnes?

Nasce perchè mio padre aveva una forte passione per la sua professione. Ha dedicato tutta la sua vita al giornalismo, e voleva dare un riconoscimento alla categoria per la quale si è sempre battuto. Il premio nacque 10 anni fa, allora si chiamava "Amalfi coast media awards", nella splendida cornice della costiera amalfitana. Alla sua morte, 7 anni fa, decidemmo di intitolarlo a papà.


Quali sono le novità per questa edizione?

La novità è che quest'anno quest'anno abbiamo un nuovo partner Confindustria, oltre alla Rai che ci ha sempre supportati e con cui abbiamo costruito un rapporto molto forte.


Il giornalismo è cambiato moltissimo con l'avvento dei nuovi media. In quest'ottica il Premio Agnes come intende interpretarlo?

Biagio Agnes ha sempre dato tantissima attenzione ai giovani. L'ultima fase della sua vita l'ha dedicata principalmente a loro, quando decise di diventare direttore della scuola di giornalismo dell'Università di Salerno. Lì diede tanto spazio ai giovani e profuse il massimo impegno per insegnare la professione. Il giornalismo, quello vero, quello di un tempo. Con l'avvento di internet, i social network e i new media, il giornalismo è cambiato tantissimo, utilizza metodi e linguaggi nuovi, ma Biagio Agnes era molto attuale, aveva delle idee all'avanguardia e uno sguardo rivolto al futuro. La soddisfazione più bella è che quelle idee le ha trasmesse a tante persone, e c'è chi le custodisce e le porta avanti con orgoglio.


E' sempre più attuale la discussione sul tema delle "fake news". Con la fondazione Biagio Agnes avete pensato a qualche iniziativa per contrastare questo fenomeno?

Con la fondazione Biagio Agnes abbiamo deciso di contrastare il fenomeno delle fake news riguardo alla divulgazione scientifica scorretta. Seguendo il pensiero di papà, che ideò tantissimi anni fa una trasmissione di divulgazione scientifica incentrata sulla medicina che si chiamava Check-up, in onda su Rai 1, abbiamo deciso di istituire dei forum"Check-up per l'Italia" che hanno l'obiettivo di far parlare i massimi esperti su diversi temi scientifici di grande interesse popolare, in tutta Italia. Nel primo forum abbiamo parlato di un tema di grande interesse, quello della vaccinazioni. Nel secondo, invece, parleremo di alimentazione, che si terrà nel mese di ottobre a Roma.


Quali sono i prossimi obiettivi della fondazione Biagio Agnes?

Negli ultimi anni ci siamo dedicati, oltre al giornalismo in senso stretto, anche al mondo della comunicazione in generale, attraverso diverse iniziative. Abbiamo istituito forum di discussione anche su temi come il turismo e la cultura.

Un sogno nel cassetto di Simona Agnes?

Vorremmo riproporre al grande pubblico Check-up. La Rai sarebbe chiaramente la sua collocazione naturale. Rappresenterebbe la massima tutela del servizio pubblico.


Mattia Iovane




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