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Jurassic World 2 (trailer)

Aggiornamento: 3 mag 2018


Nessuno con un minimo di senno e amore per il cinema e per se stesso mette in discussione Jurassic Park, ma ho sempre pensato che i sequel avessero problemi già in fase di concetto: possibile che per entrambi l'idea alla base fosse ambientare la storia semplicemente in un'altra isola, praticamente gemella di quella del primo film? Possibile che non si potesse uscire neanche un pochettino dalla formula di gente che scappa da dinosauri nella giungla in un micro-arcipelago nel bel mezzo del Lontano Da Tutto? Ogni volta era una sofferenza: la promessa del secondo film di portare i dinosauri in città che si concretizzava solo negli ultimi 10 minuti, gli pterodattili alla fine del terzo film che annunciavano finalmente conquiste lontane che non sono mai avvenute.


È per questo che ero contento del primo Jurassic World: ok, era ancora la solita isola, ma almeno c'era il parco completato, c'era un'ambientazione diversa, c'era la folla civile, ampie possibilità di massacro che ovviamente non sarebbero mai state violente e vendicative come la situazione meritava ma che si sono comunque rivelate un po' più cattivelle del previsto.

Ed è per questo che rimango perplesso dallo spunto per questo Jurassic World 2: Il Regno distrutto, in cui il parco è chiuso e siamo ancora nella stessa giungla a scappare dagli stessi dinosauri, mentre il cattivo della situazione sembra essere... un vulcano? Una cosa ferma, muta e senza personalità che spara cose da schivare - 50% palle infuocate, 50% metafore. Il tutto mentre viene recuperato Jeff Goldblum a ripetere gli stessi avvertimenti che ripete in ogni capitolo della saga.

Note positive: Bryce Dallas-Howard sembra aver finalmente cambiato i tacchi con gli stivali. Non lo dico per lei, eh? La sua testardaggine nel capitolo precedente a rimanere sempre e comunque vestita di classe anche in situazioni di vita o di morte era una caratterizzazione del personaggio che era stata ampiamente contestualizzata, ma la si leggeva comunque in ogni singola critica al film. Ora questo appiglio facile verrà a mancare, e toccherà stare attenti al resto.

Altre note positive: pensavo che avrebbero ammorbidito il personaggio di Chris Pratt per farlo assomigliare un po' di più al buffo Starlord con cui è diventato famoso nei Guardiani della Galassia, e invece sembrano voler insistere, in potente controtendenza, sulle dinamiche di coppia puro stile anni 50 del primo film, fra l'avventuriero maschio grezzo ed eroico e la donna in carriera altezzosa ma inadeguata, e in ultimo pentita di aver rinunciato a fare la casalinga con quattro figli in cambio di fredde soddisfazioni professionali.

Per il resto, c'è da accontentarsi di quella che è da sempre l'imbattibile offerta di base: dinosauri, dinosauri, tanti dinosauri, e le ultime scoperte tecnologiche nel campo dell'integrazione fra CGI e animatronics nella rappresentazione di grossi animali estinti.

Non mi interessa, io in questo parco ci entro di nuovo.

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