Un'epopea il cui finale dista 1400 km. Sembra essere questo il destino della Aquarius, la nave della ong Sos Mediterraneé rimasta per due giorni nel Mediterrano, a metà strada fra le coste italiane e quelle maltesi e al centro di un dibattito dai toni aspri, in seguito alla decisione del Ministero degli Interni di non approvarne l'accoglienza in un porto italiano.
Un finale i cui contorni sembrano ora tracciabili e distinguibili, vista la decisione, divenuta ufficiale, di trasportare gli oltre 600 migranti a bordo dell'imbarcazione verso il porto di Valencia, dove verranno sbarcati e soccorsi, ma destinato a lasciare strascichi e ripercussioni. C'è infatti in ballo la credibilità dell'Unione Europea e della sua gestione della crisi dei flussi migratori dal Nord Africa.
All'indomani della soluzione spagnola, primo provvedimento in campo internazionale del neo premier socialista Sanchez, i partner europei si sono scagliati con dichiarazioni al vetriolo contro Salvini e la linea che intende adottare l'Italia.
Parla di soluzione "irresponsabile" e "cinica" il presidente francese Macron, immemore del secco rifiuto giunto da Parigi per mezzo del segretario di Stato agli Esteri francese, Jean-Baptiste Lemoyne, di sbarcare parte dei migranti in un porto corso, così come prospettato dal presidente dell'Assemblea di Corsica, l'indipendentista Jean-Guy Talamoni e dal presidente del Consiglio esecutivo dell'isola, Gilles Simeoni. "Il porto più sicuro per Aquarius è tra Malta e l'Italia, non è la Corsica", il secco commento del diplomatico francese, che evidentemente non condivide la linea di Macron o ha un diverso concetto di cinismo e irresponsabilità.
Parole dure anche dalla Spagna, dove ci si prodiga a fare la parte del salvatore, senza però dimenticarsi di fare la ramanzina all'Italia, da anni unica frontiera abbandonata a se stessa, lo scoglio dietro a cui l'intera Ue si ripara in un silenzio rumorosissimo. "Ci possono essere responsabilità penali internazionali per la violazione dei trattati sui diritti umani" è il monito giunto da Madrid per bocca della neo ministra della Giustizia, Dolores Delgado. E ancora: “Non è una questione di buonismo o generosità ma di responsabilità internazionale”. La stessa responsabilità reclamata dal governo italiano agli, almeno sulla carta, amici e alleati.
Non mancano parole di indignazione anche dal fronte nazionale, col Pd in prima linea. In giornata l'ex primo ministro Paolo Gentiloni ha detto la sua tramite social, ricordando i grandi passi avanti fatti dal suo governo nel ridurre sensibilmente gli sbarchi. C'è chi, come Librandi, ne ha fatto una mera questione economica, ricordando a tutti come "questa forzata crociera costi circa 250 mila euro al giorno, soldi dei contribuenti italiani", riferendosi al viaggio che, assieme ad Aquarius, intraprenderanno verso Valencia anche due imbarcazioni a bandiera italiana, la Dattilo della guardia costiera e un'unità della marina militare, vista le redistribuzione dei 600 migranti fra le tre navi, col fine di rendere più agevole il viaggio per i profughi.
Mentre prosegue la gara di rimbrotti o in certi casi insulti, come quello dell'esponente Gabriel Attal di En Marche, il partito di Macron, che definisce "vomitevole" la condotta dell'Italia e tra chi improvvisamente si fa portavoce degli interessi di quei disperati costretti ad affrontare il mare, come i Socialisti Europei di Bruxelles che definiscono "poveretto" Matteo Salvini, arrivano le secche risposte dal fronte governativo italiano, che rimandano al mittente ogni accusa. "Proprio loro parlano" è il secco commento del Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, che evidentemente subodora una certa ipocrisia dagli ambienti francesi. "Nessuno si deve permettere di etichettare l'Italia e il governo di essere disumano e xenofobo", tuona invece il ministro cinquestelle Danilo Toninelli. "L'Italia è il Paese che ha salvato il maggiore numero di vite". Poi precisa: "Quella del governo italiano sull'immigrazione è una strategia molteplice". La prima mossa "è politica. In Italia il business dell'immigrazione non è più tale. Sembrava tutto normale: oggi si sa che le cose possono cambiare: basta a chi diceva che con l'immigrazione si guadagna più che con la droga. L'immigrazione verrà gestita nella legalità".
Intanto in mattinata, prima dello smistamento dei passeggeri, l'Aquarius è stata rifornita di medicinali e beni di prima necessità e le donne e i bambini presenti sono stati visitati e tenuti sotto osservazione da medici di Msf e membri incaricati dell'Unicef, prima del viaggio di 1400 km che li porterà in terra iberica. Ad attenderli sulla costa ci sarà la Croce Rossa, coadiuvata da Caritas, Unhcr e altre organizzazioni tra cui spicca la Commissione spagnola per l’aiuto ai rifugiati.
Il tutto mentre, a largo di Catania, sta arrivando una nuova nave della Guardia Costiera con a bordo più di 900 richiedenti asilo e già in mattinata, sulle spiagge di Noto, sono sbarcati 53 fra pachistani e afghani, in un'emergenza ormai senza sosta per l'Italia e di cui sembra stiano prendendo coscienza solo ora gli storici alleati.
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