La lotta sul taglio dei vitalizi agli ex parlamentari, una delle decisioni che vedeva d'accordo 5 stelle e lega, viene annullata dal Senato.
La delibera è stata annullata perché ritenuta ingiustificata a fronte della giurisprudenza consolidata della Corte Costituzionale e del diritto dell'Unione europea, in base alla quale di fronte a una situazione consolidata gli interventi di riduzione degli importi devono rispondere a cinque requisiti, nessuno dei quali era stato rispettato dalla delibera.
I punti carenti sui quali si è ritenuto giusto annullare la delibera sui vitalizi sono i seguenti:
Punto 1- Non deve essere retroattiva
Punto 2- Non deve avere effetti perenni
Punto 3- Non deve riguardare una sola categoria ma deve essere 'erga omnes'
Punto 4- "Deve indicare dove vanno a finire i risparmi" -dice l'ex deputato Paniz, che continua- (5)" deve essere ragionevole, mentre questo taglio raggiungeva l'8% degli importi.
La delibera sul taglio dei vitalizi, quindi, era carente per queste motivazioni. Matteo Salvini, leader della Lega, non ci sta, e dice: "Come Lega cercheremo di cambiare la decisione".
"Sconcerto" del Nazareno: "il Pd è totalmente contrario alla decisione", sottolineano fonti Dem. Vito Crimi, capo politico dei 5 Stelle invece, esprime tutto il suo sgomento. Dura la sua reazione. "Ci provavano da mesi: lo hanno fatto di notte, di nascosto - scrive in una nota -. E' uno schiaffo a un Paese che soffre. La casta si tiene il malloppo, noi non molleremo mai per ripristinare lo stato di diritto e il principio di uguaglianza. Chi dobbiamo ringraziare per questa operazione, la presidenza del Senato?".
"Senza parole" è l'espressione usata dal ministro degli esteri Luigi Di Maio che scrive: "Davvero c'è qualcuno che pensa ai vitalizi nonostante un'emergenza di questa portata? Senza parole". "Chi pensa di gioire non ha capito nulla. Se ci sono interessi da tutelare, sono quelli degli italiani che hanno sofferto gli effetti di questa pandemia. Abbiamo abolito i vitalizi e non abbiamo alcuna intenzione di ripristinarli". Pugno duro, quindi, per Di Maio e Salvini.
Giacomo Piccolo
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