"Roma è de tutti", sicuramente è un pezzo fondamentale della vita sia autoriale che di ordinario cittadino del cantautore e conduttore radiofonico Luca Barbarossa, che il 29 giugno ha concluso il suo tour in giro per i teatri nella cavea dell'auditorium Parco della Musica.
L'album, partorito in seguito all'ultima partecipazione al festival di Sanremo 2018, ha visto Barbarossa impegnato in un'opera di rievocazione di vizi e virtù della città eterna e del suo altrettanto eterno modo scanzonato di vivere difficoltà e sventure.
"Un album di canzoni inedite in dialetto romano scaturite senza premeditazione", è l'identikit che ne dà Barbarossa, accompagnato nell'ultima scenografica tappa del tour da ospiti di eccezione, quali Fiorella Mannoia, Alessandro Mannarino e da un'inedita Anna Foglietta, attrice anche lei romana, prestatasi per l'occasione a un duetto divertente e che ne ha fatto emergere le doti di ottima cantante.
Un successo senza confini, accolto positivamente anche al nord Italia nonostante l'uso quasi esclusivo del dialetto romanesco nei testi delle canzoni, dialetto che, secondo quanto riferito dallo stesso cantautore al Corriere della Sera, "è una lingua spendibile ovunque: un italiano con una certa inflessione, molto musicale, e una pigrizia verbale per cui le parole sono troncate e la rima è facile". Un disco interamente dedicato alla capitale che resiste e persiste nonostante la devastazione che incombe: non ne fa una questione di bandiere il conduttore di Radio 2 Social Club, quando parla della corruzione dilagante che ammorba la città senza riuscire però a scalfire del tutto quel modo di fare e di vivere tipico capitolino dei romani che "con infinita pazienza accettano tutto".
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