Dunque la macchina di viale Mazzini si è rimessa in moto. Dopo sei mesi di lavoro incessante l’Ad Fabrizio Salini ha anticipato ai consiglieri di amministrazione le principali linee d’azione che caratterizzeranno il nuovo piano industriale (2019/2021) che dovrà essere approvato entro marzo. Un piano ambizioso, giudicato innovativo e rivoluzionario anche dalla maggior parte dei consiglieri. Che dovrebbe servire a rilanciare l'azienda. Tra le novità più importanti i canali che saranno tolti al pieno controllo dei direttori di rete, spesso legati a doppio filo con i manager delle star al punto da essere loro a fare i palinsesti, o portatori di crolli degli ascolti, come sta avvenendo a Rai Uno con la De Santis, per affidare tutto al coordinamento centrale. In pratica verrà creata una direzione di distribuzione. Vecchia idea, saggia, che finalmente diventa attuale. Nella visione di Salini, il prodotto viene messo al centro con la definizione di specifiche direzioni di contenuti concentrate sull’innovazione di genere e sulla multifruibilità in linea con quanto avviene nei modelli organizzativi dei principali broadcaster internazionali: in questa prospettiva si vanno a costituire le nuove direzioni Rai Format (con cui l’azienda si riappropria della creatività) e Rai Doc (dopo anni di caos in cui il genere in fortissima espansione veniva rimpallato da una direzione all’altra) che avranno come obiettivo quello di dare impulso all’industria creativa italiana, coinvolgere e far crescere produttori indipendenti e giovani autori creativi (anche nell’ambito fiction), una delle mission che Salini si è imposto dal momento in cui ha messo piede a Viale Mazzini. Un ruolo per il quale Freccero, attuale timoniere di Rai Due, sarebbe perfetto. Ma il vero vincitore di questo vento del cambiamento è il settore dell’informazione che registra l’eterno ritorno di Monica Maggioni. L’ex presidente, che in molti davano per dispersa, nel prossimo valzer delle nomine porterà a casa ciò che gli era stato promesso. Dalla politica ovviamente. L’offerta dell’informazione infatti, sarà ampliata con un canale in inglese, che conterrà notiziari e approfondimenti in lingua e uno di natura istituzionale. Per quanto concerne la parte relativa all’informazione, il Piano si articolerà in tre fasi: la prima prevede il rafforzamento di un polo all news con la creazione di una testata digitale; la seconda contiene il potenziamento della testata digitale con lo sport e l’informazione istituzionale. La terza fase realizzerà l’integrazione dei poli informativi in una news room di flusso ma mantenendo i brand di punta dell’informazione Rai rafforzandone la loro storica identità. Sarà centrale il ruolo di Rai Play che si trasformerà in una piattaforma in grado di produrre contenuti esclusivi e nativi digitali, utilizzando le nuove tecnologie. Non a caso il piano prevede la creazione di una nuova struttura interna all’azienda dedicata ai nuovi format contemporaneamente al potenziamento del Crit (centro ricerche e innovazione tecnologiche) di Torino. Nel dettaglio infine il Cda ha rinnovato i vertici delle consociate Rai Pubblicità e Rai Com. Per la prima è stato designato come amministratore delegato Gian Paolo Tagliavia (Antonio Marano confermato presidente, nuovi consiglieri Beatrice Coletti, Giampaolo Rossi e Maria Pia Ammirati), mentre a Rai Com la carica di ad sarà ricoperta da Monica Maggioni (presidente Marcello Foa, nuovi consiglieri Igor De Biasio e Roberto Ferrara, confermata Silvia Calandrelli). Dopo la designazione le nomine dovranno essere confermate dalle rispettive assemblee. Il presidente Marcello Foa e i nuovi consiglieri rinunceranno agli emolumenti per questi incarichi.
di Alberto Milani
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