Ma il direttore di Rai Uno, Teresa De Santis, pur essendo una dipendente della tv pubblica, a chi risponde davvero? Ai vertici aziendali oppure seguirebbe solo le dinamiche, non proprio trasparenti, degli agenti delle star, a partire da Beppe Caschetto? Il dubbio (con mille se, sia chiaro), nelle ore in cui a viale Mazzini va in onda lo scontro fra la titolare della rete ammiraglia e l’amministratore delegato, Fabrizio Salini, è venuto a molti in Rai, e per ragioni ben precise. Sussurrano le malelingue che dietro alla mancata partecipazione di Massimo Giletti, dopo roboanti annunci, nel salotto di Mara Venier ci sarebbe Fazio, geloso della riapparizione del conduttore de La7 su Rai Uno. Il titolare di Che Tempo che fa, già offeso per i tagli subiti, avrebbe considerato una offesa personale la presenza di Massimo nel salotto domenicale della Rai. Ospitata, quella di Giletti, avallata a suo tempo dalla De Santis ma bloccata da Salini. Dettaglio. Su La7 Caschetto ha una sorta di controllo assoluto mentre in Rai spadroneggia grazie a Fazio. Solo che Giletti non fa parte della scuderia del suddetto agente. Unite i punti… Radio Serva di viale Mazzini sostiene però che l’Ad Fabrizio Salini, anche in seguito all’escalation di casi verificatisi nelle ultime settimane, avrebbe deciso di porre un freno alle ospitate incrociate, e lo farà ancora di più nel prossimo futuro ma comunque ha già invitato tutti i personaggi Rai ad un maggior senso di responsabilità per evitare partecipazioni che danneggino l’azienda sia per quanto riguarda le ospitate di volti di altre reti su programmi Rai o che, per orari o giorno di messa in onda, siano concorrenti a quelli Rai. Pura logica aziendale. Stesso dicasi per quanto riguarda la presenza di personaggi Rai su altre reti che possano essere in concorrenza con programmi di Viale Mazzini. Insomma, questa è la nuova "policy" aziendale decisa da Salini. Prendere o lasciare. La De Santis si sarebbe vendicata “accendendo” Fazio, scatenando la rissa. Non a caso, fanno notare in Rai, le regole del gioco cambiano a 10 giorni dalle elezioni, proprio mentre l'ad Salini vuole indebolire la direttora di Rai1 Teresa De Santis per mandare un siluro anche al presidente Foa, prima che il voto europeo cambi gli equilibri nel governo e dunque a Viale Mazzini. L’aver bloccato la partecipazione di Maria De Filippi e Massimo Giletti nella prossima puntata di ''Domenica In'', a tre giorni dalla messa in onda e dunque con clamorosi danni alla scaletta, è ovviamente un attacco mirato che poco ha a che fare con le policy aziendali. La prova? Gli stessi due volti di punta di reti concorrenti sono stati accolti trionfalmente dalla Rai3 di Stefano Coletta nelle scorse settimane, e pure in prima serata. Intanto sullo sfondo si agita il capitolo nomine. Certa quella di Marcello Giannotti, finora portavoce dell’ad Rai Fabrizio Salini che diventa direttore della comunicazione dopo lo spacchettamento ( il giorno della nomina del direttore generale Matassino),che ha dato vita a tre direzioni: comunicazione (che si occuperà di comunicazione e media relation), rapporti istituzionali (già attribuiti a Fabrizio Ferragni) e rapporti internazionali (da attribuire). La nomina di Giannotti non è ancora effettiva perchè l’ad ha intenzione di comunicare al Cda riunito in via straordinaria l’intero pacchetto di nomine della Corporate che è deciso a fare e in cui rientrano appunto le tre direzioni ex Comunicazione. Lascerà la comunicazione Giovanni Parapini nominato da Antonio Campo Dall’Orto, che ha gestito una macchina complessa con molta discrezione al punto che molte dei progetti portati avanti sono rimasti chiusi delle stanze di Viale Mazzini. Tra questi ‘Rai Porte Aperte’ dedicato alle nuove generazioni; ‘100% di servizio pubblico’; Riforma dell’ex Segretariato Sociale trasformato in Responsabilità Sociale; la creazione del Think Tank che ha anticipato il Centro Studi imposto dal nuovo contratto di servizio e che ha prodotto , tra gli altri progetti, il manifesto sul servizio pubblico in collaborazione con Padre Occhetta; la creazione della Corporate Communication per la realizzazione dei piani di comunicazione; la newsletter 7Giorni per tutti i 13mila dipendenti. Un gran lavoratore, insomma, come pochi se ne sono visti a Viale Mazzini. Parapini ha chiesto di poter occuparsi d’altro sfilandosi anche per lasciare il posto a Giannotti, uomo di fiducia di Salini che ha lavorato come giornalista in AdnKronos e nell’agenzia di comunicazione Mn.
di Alberto Milani
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