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Paola Ferrari su Balalaika: "Programma maschilista, offende le donne"

Non lascia spazio a troppe interpretazioni o giri di parole il pensiero di Paola Ferrari, storico volto dello sport in tv, riferito alla trasmissione Mediaset a proposito dei Mondiali in Russia Balalaika.


Così la Ferrari: "Il Mondiale gestito da Mediaset? Non posso nascondermi dietro a un dito, sono critica e mi riferisco solo ai contenuti, non alle persone coinvolte. Mi occupo e commento i Mondiali dall’82 per la Rai, dunque ho guardato con grande curiosità questo Mondiale trasmesso da un’altra emittente. Ero curiosa di guardarmelo da normale spettatrice.  Ma sono rimasta basita"


La trasmissione in onda nei post-partita delle reti del Biscione, a detta della Ferrari, manca completamente l'obiettivo editoriale che dovrebbe risiedere in un'emittente che prende in carico l'essere organo principale d'informazione sulla kermesse iridata: "Balalaika (il post-partita di Canale 5 condotto da Ilary Blasi e Nicola Savino con la Gialappa’s Band, ndr) è tutto tranne che una trasmissione sui Mondiali di calcio. Una scelta editoriale legittima, per carità, ma non si è vista un’immagine di calcio, non un approfondimento sulle prodezze di Cristiano Ronaldo, non un accenno alle altre partite, non una parola sulla Russia che è il Paese ospitante. Gli ingredienti di una trasmissione sui Mondiali non c’erano".


Più tagliente il commento di Paola Ferrari sul trattamento delle figure femminili coinvolte in Balalaika: "L’ho trovata una trasmissione fortemente maschilista. La stessa Belen Rodriguez si è risentita in alcuni momenti. Quando sento una battuta come “Che bel pezzo di fifa” mi indigno perché ha come unico scopo quello di prendere in giro le donne. E pensare che i Mondiali sono davvero uno spettacolo per tutti e anche una alta percentuale di pubblico femminile che, pur non amando il calcio, si avvicina a questa manifestazione. Così si offende anche loro".


Con gli ascolti che non premiano oltremodo per ora la trasmissione (10.4% di share nonostante il traino del 33.40% delle gare appena terminate), la Ferrari chiosa sull'evoluzione generale che il mondo dell'informazione sportiva tarda a compiere:

"Non è la stessa cosa del passato. Valeria e Alba (Marini e Parietti), che avevano al loro fianco un pezzo da novanta come Fabrizio Maffei, erano protagoniste di momenti di spettacolo che si alternavano allo sport. Non erano in alcun modo vittime di prese in giro o di battute da caserma di seconda categoria. Qui si parla di tutt’altro. Le battute che ho sentito hanno umiliato l’immagine della donna, siamo tornati indietro di trent’anni. Essendo io una donna che lotta da sempre per imporre una figura femminile emancipata e autorevole anche nel campo calcistico, da sempre maschilista, non posso accettare questo trattamento. Le donne non possono essere messe alla berlina di battute sessiste e fastidiose. La vecchia cantilena del ‘mettiamo la bella donna con la coscia di fuori per attirare il pubblico’ mi ha stufato non poco”.




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