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Scarcerano i boss e ricicciano De Santis in Rai: misteri al tempo del coronavirus



La pandemia fa miracoli, si sa che è un toccasana per i burattinai che, approfittando della distrazione della massa terrorizzata dal virus, scarcerano pericolosi boss in 41 bis, nascondono le intercettazioni nel decreto Immuni e resuscitano Teresa De Santis, la già direttore di RaiUno che, alla guida dell’ammiraglia, ha fatto più danni di Carlo in Francia. Nominata all’epoca da Matteo Salvini, ha imbarcato più leghisti lei nel servizio pubblico che gli scafisti sui barconi. Il tutto a scapito degli ascolti, crollati vorticosamente ai minimi storici della Rai. E quando il ministro dell’Interno, in preda a un delirio d’onnipotenza tra mojiti e pieni poteri, è stato mandato a casa, anche lei lo aveva seguito. Nonostante le sue minacce di cause milionarie alla Rai, La De Santis è stata sostituita nella settimana precedente all’inizio del Festival di Sanremo con Stefano Coletta. E che la musica fosse cambiata lo hanno accertato i dati: la kermesse canora, sotto la guida del nuovo direttore di RaiUno, è stata un successo. Insomma, una dimostrazione che paga la professionalità, non la contiguità che la De Santis ha sempre perseguito. D’altronde, lei stessa non ne ha mai fatto misero, arrivando a dichiarare che il suo editore fosse il governo gialloverd, come dimostrano le truppe cammellate leghiste approdate in Rai su chiamata diretta dell’ex direttora. La rete ammiraglia non ha avuto nemmeno il tempo di riprendersi dal dissanguamento dello share provocato dalla gestione incompetente della De Santis che eccola di nuovo, In tempo di coronavirus, tra un boss scarcerato e l’altro, torna anche Teresina, che adesso “rischia” (ma in realtà il rischio vero è solo dei contribuenti) di essere nominata presidente di Rai Com. La notizia è stata diffusa dall’Adnkronos, che sottolinea come “la De Santis, attualmente in attesa di collocazione, è tra le figure cui si starebbe pensando anche per l'intento di fondo che è quello di valorizzare le presenze femminili nei ruoli apicali”. Valorizzare, sì, come se l’essere donna in quanto tale sia un valore anche in mancanza del know how. Ad oggi Rai Com, società che promuove le attività commerciali dei prodotti e dei canali Rai vendendo anche i diritti Rai all'estero è senza presidente, dopo le dimissioni di Marcello Foa del luglio scorso. Nel Cda, invece, oggi siedono l'ad Monica Maggioni e i due consiglieri Silvia Calandrelli (direttrice di Rai3 e di Rai Cultura) e Roberto Ferrara (attualmente Capo Staff dell'ad Fabrizio Salini). C'è, quindi, anche un'altra poltrona vacante che è quella lasciata dal consigliere Rai Igor De Biasio, sempre a luglio scorso. Il prossimo Cda Rai è fissato per il prossimo 12 maggio ma ancora non è noto l'ordine del giorno. In quella data, mentre sono tutti impegnati con la fase 2 e i diritti inviolabili, violati dal premier Conte con dpcm, la De Santis potrebbe tornare a sedersi su una poltrona di rilievo del servizio pubblico. È la nuova meritocrazia, ai tempi del coronavirus.


di Michelle Ranieri

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