Quando è troppo è troppo. Anche per chi è abituato a far finta di nulla, come sta avvenendo al Tg2, diretto da Gennaro Sangiuliano, dove esiste solo la Lega. “Matteo Salvini alTg2 ha avuto almeno il doppio (a volte anche il triplo) di tempo di tutti gli altri leader e il doppio di tempo che ha negli altri tg: lo dicono i dati dell'Osservatorio di Pavia appena inviati alla Vigilanza, che si riferiscono al mese di luglio. Una tendenza ormai consolidata da mesi, uno squilibrio evidente che fa a pezzi il pluralismo e conferma che il Tg2 è stato trasformato il TeleSalvini”. A lanciare l’accusa, con un lungo post su Facebook, è il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, che pubblica una tabella dei dati dell’Osservatorio di Pavia. “Senza contare che premier e vicepremier”, sostiene l’esponente Dem, “considerati complessivamente, hanno avuto 6 volte il tempo del leader del principale partito di opposizione. Sei a uno è una percentuale davvero senza precedenti. Mi auguro che i responsabili del Pd presentino al più presto un esposto e che l’Agcom sanzioni sul serio, non si giri dall’altra parte". “L’amministratore delegato Salini ha il dovere di spiegare”, sostiene ancora Anzaldi, “sbagliano Tg1 e Tg3, che dedicano a Salvini sostanzialmente lo stesso tempo degli altri leader, o sbaglia il Tg2, che gli raddoppia i tempi? Delle due, l’una. Al Tg2 Salvini ha avuto 11 minuti, rispetto ai 5 del Tg1 e 4 del Tg3: più del doppio degli altri tg. E anche il doppio degli altri leader: per Conte e Di Maio 6 minuti, 4 per Zingaretti. Se si considerano Conte-Salvini-Di Maio insieme, hanno avuto 19 minuti al Tg1 contro 5 di Zingaretti, 23 contro 4 al Tg2, 12 contro 3 al Tg3. Numeri da esposto, appunto”. Intanto anche la redazione si è spaccata in due. L’accusa di eccessiva compiacenza nei confronti del ministro dell’Interno si è riflessa anche nei comunicati del comitato di redazione del secondo canale della Rai. Se è vero che il Tg2 ha spesso dato molto spazio al leader della Lega, non tutta la redazione ha apprezzato le recenti reazioni di Salvini nei confronti dei giornalisti de la Repubblica e di Report. Circa sessanta redattori su centocinquanta hanno chiesto di poter esprimere solidarietà a Valerio Lo Muzio e Giorgio Mottola, condannando i modi di fare del vicepremier e l’elusione delle domande poste dai due giornalisti, ma la proposta è stata immediatamente bloccata. O meglio: come raccontato da Giovanna Vitale su la Repubblica, hanno ottenuto il placet della maggioranza dell’assemblea purché venisse altresì condannato il comportamento del deputato Pd Michele Anzaldi, che ha criticato il comportamento della conduttrice del Tg2 Post Maria Antonietta Spadorcia. Ma i sessanta redattori non ci son stati e han deciso di richiedere a Lorenzo Santorelli, uno dei tre membri del Cdr – assieme a Luciano Guelfi e Fabio Chiucconi (più vicini al direttore Sangiuliano) – di andare fino in fondo e di farsi portavoce delle loro istanze. Ed è così che Santorelli, a suo nome, ha pubblicato un secondo comunicato. Redazione divisa in due e tanti saluti al grande senso per la Rai della Lega, che la vorrebbe solo con una voce unica…
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