Dopo aver ieri dato in esclusiva a Spraynews la prima dichiarazione di Roberto Fiore dal carcere, contenente le linee guida per i militanti di Forza Nuova, l'avvocato partenopeo Nicola Trisciuoglio, che lo difende assieme a Carlo Taormina, ci concede una lunga intervista esclusiva nella quale denuncia diverse pesanti irregolarità legali nella detenzione del suo assistito e persino, fornendoci prove fotografiche, gravi sospetti sulla gestione da parte delle Istituzioni della manifestazione sfociata nell'assalto alla CGIL.
Trisciuoglio ribadisce prima di iniziare l'intervista di aver deciso, per far arrivare al mondo dell'informazione le dichiarazioni di Fiore e sue e le notizie sul procedimento legale, che si servirà d'ora in poi solo di Spraynews per via "della stima che nutro da anni per le battaglie di Umberto Baccolo contro la malagiustizia e per i diritti dei detenuti, qualsiasi sia il loro colore e le loro idee politiche".
Avvocato, lei ha lanciato un allarme per la salute di Roberto Fiore in carcere, cosa ci può dire a riguardo?
Ho di nuovo incontrato presso il carcere di Poggioreale il mio assistito e devo purtroppo confermare una situazione di salute generale fortemente minata dalla carcerazione in corso. Così come devo ribadire che la sua custodia cautelare è del tutto decontestualizzata dalla realtà dei fatti per come avvenuti e puntualmente ricostruiti dalla mia difesa.
L’ordinanza resa in sede di convalida della custodia cautelare richiesta dai PM è assente di motivazione, avulsa da ogni riferimento autenticamente giuridico, puramente politica.
Può dettagliare?
Vale la pena sottolineare le palesi contraddizioni tra esposizione e conclusioni lì dove il GIP è arrivato al punto di affermare che Fiore "…non collabora alla devastazione dei locali del Sindacati…” (ordinanza di convalida pag. 10) salvo poi confermare il capo di imputazione per devastazione.
Il Tribunale del Riesame non è stato da meno: sebbene si attendano ancora le motivazioni del rigetto. E' stato sufficiente un vago e impreciso richiamo a generici principi teorici per ‘motivare’ il convincimento.
Ci spieghi meglio.
Per la giurisprudenza la custodia cautelare in carcere si può motivare solo con tre ragioni: il rischio di reiterazione dello stesso reato, di inquinamento prove e di fuga. Analizziamole tutte e tre.
Quanto al pericolo di reiterazione, basterà osservare che, avendo il Fiore attraversato 40 anni di attività politica senza subire alcun pregiudizio, salvo qualche denuncia per infrazioni contravvenzionali mai sfociata in condanna, appare arduo ipotizzare una sua propensione a reiterare reati che, al di là di ogni futura valutazione nel merito della sua responsabilità, appaiono il frutto di una serie di circostanze assolutamente anomale e difficilmente ripetibili.
Ovviamente inesistente è il pericolo di inquinamento probatorio, in relazioni a fatti che appaiono documentati nella loro oggettività da centinaia di filmati.
Anche il pericolo di fuga non è ipotizzabile visto che Fiore ha 62 anni, una numerosissima famiglia a carico, con undici figli, tre dei quali minorenni e otto non autosufficienti economicamente.
Ma ancora più grave, questa specifica ordinanza non è nemmeno stata motivata, il che teoricamente avrebbe dovuto renderla nulla, e le nostre opposizioni sul tema che le ho riportato sono state ignorate.
A Fiore è contestata però la recidiva.
Roberto Fiore è incensurato come risulta dalla documentazione della sua fedina penale.
Dal novembre 2003 l’odierno indagato risulta riabilitato, tanto che nel 2008 fu eletto al Parlamento Europeo e se non fosse stato incensurato non avrebbe potuto accedere al seggio parlamentare.
Dal 1980 ad oggi non ha riportato condanne e non è questo particolare trascurabile atteso che parliamo di un lasso temporale di 41 anni …
Ma il G.I.P. e il Tribunale del Riesame incuranti di ciò hanno considerato Fiore recidivo a fronte di nessun reato commesso…
Appare quantomeno strano, peraltro, che dalle “trascrizioni dei verbali dell’udienza camerale” sia stata totalmente omessa detta prova certa che si legge invece chiaramente riportata a pag. 5 del verbale di interrogatorio. A margine va annotato che dal verbale di interrogatorio nelle nostre mani manchi inspiegabilmente la pag. 2, cosa gravissima se fosse successo non per errore ma per dolo.
Qual'è la difesa di Fiore riguardo all'accusa di istigazione a delinquere?
E' un'accusa paradossale. Manca una condotta attiva, una parola, uno scritto di Fiore che possa concretizzare l’ipotesi di reato in questione.
Tra l'altro, tra tutte le persone identificate nel corso della giornata del 9 ottobre, soltanto una ridottissima minoranza, nell’ordine di qualche decina di persone su almeno trentamila partecipanti alla manifestazione, è riconducibile, direttamente o indirettamente, al movimento politico da lui presieduto e che pure non aveva parte nel contesto della manifestazione. Cosicché è arduo ipotizzare un potere istigatorio messo in atto con atteggiamento silenzioso nei confronti di una massa di persone provenienti da tutte le case politiche, che non sapevano chi lui fosse.
Cosa ci può dire sulla gestione della manifestazione da parte di forze dell'ordine ed Istituzioni?
La verità è che la manifestazione ed il corteo verso la C.G.I.L., a cui Fiore ha partecipato certamente con la forza di una posizione che gli deriva da anni di militanza politica, ma senza simboli che rappresentino FORZA NUOVA, erano regolarmente autorizzati.
Lo dichiara a verbale Roberto Fiore e indica anche il nominativo di chi ha ottenuto quella autorizzazione… Luigi Aronica.
Quanto dichiara Fiore nel corso dell’interrogatorio corrisponde al vero alla luce di quanto riportato nella informativa della DIGOS Cat.A.2./2021/DIGOS (03) pag. 7
“La determinazione di dirigersi nella direzione della sede della sigla sindacale CGIL sita in Corso Italia a Roma, infatti, nasce, come anche relazionato in separati atti da Ufficiali di Pubblica Sicurezza preposti alla gestione dell’ordine pubblico, già da Piazza del Popolo, allorché, un esponente di Forza Nuova, il noto ARONICA Luigi, si evidenza per aver chiesto la possibilità di muoversi in corteo proprio nella direzione della citata sede sindacale”…
Ed ancora in base a quanto è dato leggere nella Annotazione della DIGOS (pag. 17) le parole di Fiore sono veritiere, puntuali e precise…
“Durante la stessa manifestazione, verso le ore 17.30, attesa l’insistente richiesta di effettuare un corteo da parte dei numerosissimi manifestanti attestati sulla citata piazza. è stato loro permesso di effettuare un percorso dinamico verso i locali della CGIL, ciò al fine di ottenere un incontro con un rappresentante della suindicata sigla sindacale, così come richiesto dal leader romano di FORZA NUOVA Giuliano CASTELLINO …”.
Un corteo autorizzato dunque.
Esatto. Perché allora il G.I.P. a pag. 5 scrive… “Sono estremamente significative le immagini che riprendono FIORE Roberto e ARONICA Luigi fieri entrambi di essere in testa al corteo con un esplicito atteggiamento di comando, seguiti nella marcia da un fiume di persone che seguiva rigorosamente il passo e la direzione indicata da costoro che dapprima accennavano ad un arresto per dialogare con qualche componente delle forze dell’ordine…"
Ma se un dirigente della DIGOS marciava al fianco di CASTELLINO ???
Ritenendo che il corteo era regolarmente autorizzato, valutando che Fiore ha indicato chi ha svolto le trattative, chi ha autorizzato il corteo, sottolineando di non avere mai interloquito con nessuno – nonostante il G.I.P. cerchi di indurre il Fiore in errore nel corso dell’interrogatorio per cui vi fu intervento di questa difesa (vedasi pag. 7 di 14 interrogatorio Fiore) - e che tutto ciò che afferma l’indagato è totalmente stravolto dal G.I.P. in aperta contraddizione con il quadro indiziario prospettato dalle indagini cui, di contro, come rilevato, corrisponde perfettamente l’interrogatorio del Fiore, nell’ottica di una lealtà processuale degna di profondo rispetto perché effettivamente tendente alla reale ricostruzione di fatti e verità… il G.I.P. pur di sostenere gli indizi a carico dell’indagato testualmente afferma nel corpo dell’ordinanza…”FIORE Roberto si è difeso dichiarando [omissis] che si è prodigato per interloquire con le forze dell’ordine”…
Non e’ assunto questo veritiero e corrispondente alle dichiarazioni rese…
Fiore a verbale dichiara di non aver interloquito, ma semplicemente assistito al dialogo con la DIGOS da parte di ARONICA Luigi…
Tanto è confermato anche da quanto dichiara ARONICA Luigi nel corso del suo interrogatorio.
Ed ancora… “[omissis] FIORE preferiva serbare il silenzio sulla loro identità limitandosi a riferire soltanto il nome del dirigente dott. Silvestri”…
Anche in questo caso, non e’ assunto questo veritiero e corrispondente alle dichiarazioni rese…
Fiore fa il nome del Dott. Silvestri perché è l’unico responsabile della DIGOS che conosce e riconosce e il Dott. Silvestri marcia alla testa del corteo autorizzato accanto a Castellino, Aronica e Fiore, come dimostrato dalla foto che le allego…
Grazie per la documentazione fotografica, che pubblichiamo. Per continuare, quale è stato il comportamento di Fiore alla CGIL?
Fiore dichiara nell’interrogatorio reso al G.I.P. di aver fatto accesso ai locali della C.G.I.L. solo ed esclusivamente quando sono intervenute le forze dell’ordine.
Ed infatti come risulta dagli stessi filmati agli atti di indagine si vede chiaramente che quando Fiore è nei locali vi è la presenza della polizia.
E’ chiaramente visibile Fiore, inquadrato dalla telecamera posta all’interno della sede CGIL, alle 17,34 con la contemporanea presenza nei locali delle forze dell’ordine, che, in numero consistente, hanno già fatto il loro ingresso nella sede sindacale, nel momento nel quale richiama alcune persone che si attardavano ad uscire.
La ricostruzione degli eventi così come narrati da Fiore e così come avvenuti mostrano come lo stesso: non abbia preso parte all’assalto alla sede C.G.I.L. non essendo presente quando un gruppo d’assalto varca il cancello d’ingresso prospiciente la sede sindacale e quindi fa irruzione all’interno della stessa; sia stato sempre all’esterno della sede sindacale in atteggiamento pensieroso essendo evoluta la manifestazione in senso degenerativo e non per il programmato “assedio” che aveva unica valenza politica nel ricercare un dialogo con il Segretario Generale della C.G.I.L.; sia scomparso dalla scena esterna allorquando è chiaramente visibile che alla sede sindacale accedono le forze dell’ordine e tanto corrisponde al momento in cui lo stesso fa a sua volta accesso alla sede per richiamare alcune persone che ivi ancora si attardavano.
Vi è poi che dalla dichiarazione fornita dal Ministro degli interni Dott.ssa Lamorgese sui fatti del 9 ottobre 2021 si evince che… “Un momento durato otto angoscianti minuti e che ha avuto il suo apice dalle 17:32 quando i manifestanti irrompono nella sede sindacale alle 17:35 allorché le Forze di Polizia riprendono il pieno controllo della situazione, liberano i locali della C.G.I.L. proteggendoli dalle ulteriori possibili pressioni die manifestanti”.
Tre minuti e si osa parlare di devastazione compiuta da Fiore? Quando per stessa ammissione del G.I.P. Fiore "… non collabora alla devastazione dei locali del Sindacati…”
Qual'è quindi il suo giudizio legale sulla vicenda?
Possiamo con assoluta serenità affermare che Fiore è un “prigioniero politico", che questa è
un'amara sconfitta per il diritto, violato nella sua razionalità logica, e che Roberto Fiore è in carcere senza reali esigenze cautelari, in precarie condizioni di salute che lo rendono incompatibile con il regime detentivo.
A proposito di questo, ci è giunta voce, e le chiediamo se può confermare, che venerdì un onorevole del centrodestra per ora anonimo e Marcello Taglialatela (ex FDI ora Campo Sud) e sabato il Garante regionale dei detenuti Samuele Ciambriello andranno a far visita a Fiore per verificare le condizioni della sua salute e carcerazione, ce lo può confermare?
Dei politici posso solo dire che pure a me è giunta notizia ma non ho organizzato io la cosa né la seguirò nello specifico, mentre con Ciambriello, persona seria e meritevole sempre in prima fila per i diritti degli ultimi, saputo del suo interessamento ho preso contatto diretto: la terrò informata.
Di Umberto Baccolo
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