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Bobo Craxi: “Per il Quirinale non mi va giù l’idea di una donna scelta perché è donna”


Bobo Craxi, l’ex parlamentare e dirigente socialista Rino Formica ha detto che il banchiere Mario Draghi non gli sembra la figura più adatta per il Quirinale. Concorda?

Formica ha detto che Draghi è un professionista dell’economia e della finanza e che, quindi, in questo momento è più adatto per altri mestieri che per quello di Presidente della Repubblica. E’ pur vero che Draghi ha il vantaggio della possibilità di un largo consenso sulla sua persona, ma non mi pare sia la prima scelta, perché rischia di lasciare un vuoto nel governo del Paese. Non dimentichiamoci che a Palazzo Chigi è stato mandato per sopperire alle mancanze dei partiti in un momento difficile per il Paese. Se il prescelto fosse lui, si affiderebbe la massima carica dello Stato a una personalità, che in fondo ha governato solo per un anno, come se fosse l’unico dirigente, mentre l’Italia ha diverse figure, che possono ricoprire quella carica.


Se non lo è Draghi, chi sono le prime scelte?

Le prime scelte stanno nella creatività delle forze politiche di cercare un minimo comune denominatore, su cui convergere. Non dovrebbe essere così difficile. Di personalità, che hanno ricoperto ruoli di Stato e che sono apprezzati dall’uno e dall’altro fronte, ce ne sono diverse. L’incognita sono i Cinquestelle, che rappresentano la prima forza del Parlamento, ma che non hanno un loro candidato e non profferiscono verbo sulle loro preferenze, a riprova della loro inadeguatezza.


Un socialista Presidente della Repubblica è un’ipotesi plausibile?

L’unico socialista, che ha il profilo giusto, è Giuliano Amato. Tutti gli ex presidenti del Consiglio hanno, del resto, questa chance.


Ha auspicato una figura condivisa. Quindi, lei non crede che Silvio Berlusconi possa giocarsi le sue carte sino in fondo?

Si sbaglia. Io credo che ci proverà sino in fondo. E’ determinato e, soprattutto, è la prima volta che vede in sé una funzione non personalistica. Certo, anche questa sfida la vive come una gara, mentre il Presidente della Repubblica dovrebbe essere un signore annoiato che si va a disturbare, chiedendogli se, non avendo null’altro da fare, gli andrebbe bene andare ad abitare per sette anni al Quirinale. Così è sempre avvenuto in passato. Sandro Pertini era da molti anni in pensione. Francesco Cossiga era fuori dalla lotta politica ormai da diverso tempo. Oscar Luigi Scalfaro era rimasto ai margini, dopo aver fatto il Ministro dell’Interno. Sergio Mattarella idem, come tutti gli altri. Sono tutte figure che uno va a scomodare, pensando che la loro età rappresenti, di per sé, un punto di equilibrio. Lo scatto di fantasia, e in questo Formica ha ragione, dovrebbe comprendere anche la possibilità di un Presidente giovane, di uno che non si porti appresso le scorie delle temperie della prima, della seconda e magari della terza Repubblica.


Si sbilanci, quale è il Presidente che vorrebbe?

In qualche modo glielo ho già detto. A me gli ex primi ministri degli ultimi venti, trenta anni vanno bene tutti. Tranne, forse, Mario Monti.


Che le ha fatto Monti?

Per me è imperdonabile quello che ha fatto. Una volta nominato senatore a vita, non doveva mettere in campo una sua forza elettorale.


Tranne Monti, vuol dire che tiene dentro anche Matteo Renzi?

Renzi è troppo giovane. Non è eleggibile.


C’è un candidato che proprio non le va giù?

Non mi va giù l’idea di un Presidente di genere, di una donna eletta in quanto tale, anche se capisco bene che sarebbe una novità importante, considerando che altri Paesi europei hanno già fatto questa esperienza, sia a livello governativo che presidenziale.


Tornando a Berlusconi, seguendo il suo ragionamento, parte con handicap, non perché è divisivo, ma perché tutto è, meno che un signore annoiato che uno va a scomodare…

Io Berlusconi lo vedo, però, in una funzione diversa da quella che gli si vuol attribuire. Berlusconi è un signore anziano, che ha già dato e fatto tutto. Non potrebbe che essere una figura di passaggio e, quindi, trovo sbagliato tutto questo terrore, con cui lo vedono altri, e sbagliata la lettura che se ne dà. Dobbiamo, peraltro, fare i conti con il fatto che negli ultimi anni le classi dirigenti non hanno prodotto classe dirigente e, quindi, è naturale che si vada su figure autorevoli e Berlusconi rimane una figura autorevole, come lo è Giuliano Amato e come lo sono tutti gli ex Presidenti del Consiglio.



di Antonello Sette

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