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Immagine del redattoreEdoardo Sirignano

Calogero Mannino: «I Pm credono di poter far tutto»




Intervista esclusiva (di Antonello Sette) SprayNews a Calogero Mannino, 82 anni, già dirigente della Democrazia Cristiana e più volte ministro della Repubblica

“Due Pm contestano la mia assoluzione definitiva. Dove è finita la legalità?”


“La Procura non accetta la mia assoluzione definitiva. Che faccio? Piango? Grido? Rido?”

“I Pm credono di poter far tutto. Non si fermano neppure davanti alle sentenze definitive”

Mannino, lei è stato assolto in via definitiva dalle accuse riguardanti la presunta trattativa Stato-mafia. La Procura di Palermo, però, non si arrende e ha presentato una memoria in cui parla di “manifesta illogicità delle motivazioni della sentenza di assoluzione”. Per lei non c’è pace?


Il problema della giustizia in Italia si è aperto, io lo sperimento personalmente, e non si chiuderà più.


Capisco la sua amarezza, ma perché il problema della giustizia è irrisolvibile?


Perché i magistrati della Procura non si riducono all’ordine. All’ordine della legalità. Loro pretendono di potere fare tutto.


Ma ci deve essere il modo di fermarli. Non potrebbe essere utile neppure una riforma radicale della giustizia?


Mah, con tutta la mia esperienza in politica sono persuaso che è irrimediabile.


E’ di nuovo il tempo della rabbia o prevale la soddisfazione per l’assoluzione confermata dalla Cassazione e, quindi, passata in giudicato?


Mia moglie dice che mi sono abituato a essere colpito. Io non ho piacere a fare la vittima, ma non riesco a vedere le cose che potrei fare. Dovrei mettermi a piangere, a gridare, a ridere? Me lo dica lei.


Era stato assolto in via definitiva…


Ero, anzi sono stato assolto, ma oggi in Corte d’Appello nel processo parallelo (ha la forza di riderci su, n.d.r.) i sostituti procuratori hanno posto il problema della contestazione della sentenza della Cassazione. Se siamo arrivati a questo. Se due pubblici ministeri contestano una sentenza della Cassazione, da dove si riparte? Quale è il principio di legalità?


Lei ha fatto per tanti anni politica. Avevate intuito il pericolo o vi hanno travolto prima ancora che capiste?


Noi non abbiamo fatto in tempo a reagire. Perché poi, lei lo sa quanto me, noi democristiani eravamo dei moderati, esercitati alla pazienza e alla prudenza, a dire “vedremo”. E, invece, questa è stata un’onda che è andata crescendo sempre di più. E’ un’onda che non si può più fermare.


di Antonello Sette

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