“La richiesta dei PM di Perugia conferma che non ho mai commesso un atto contrario ai doveri di ufficio e che l’originaria accusa di aver preso 40.000 euro per la Procura di Gela è caduta.
Sono certo di chiarire già alla prossima udienza del 19 luglio i residui fatti che mi vengono contestati, dimostrando di non aver ricevuto pagamenti e utilità.
Sono turbato dalla richiesta di censura del libro da parte dei rappresentanti dell’avvocatura dello stato: vogliono forse silenziarmi?”
Di Luca Palamara
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