"Sul Riformista del 7 dicembre è stata sollevata una gravissima questione, quella riguardante il fatto che risulta vera la denuncia di Cossiga secondo il quale il Sisde aveva suonato l’allarme sulla preparazione di un attentato alla sinagoga da parte di terroristi palestinesi. L’avvertimento fu ignorato con una implicazione ancora più inquietante nel senso che il giorno dell’attentato la camionetta della polizia solitamente presente fu invece ritirata.
Così il 9 ottobre la sinagoga fu attaccata per cui fu ucciso il bambino Stefano Gaita e ferite 17 persone. In realtà sotto la copertura del cosiddetto "lodo Moro" (che poi avrebbe dovuto avere altri nomi, quello di Andreotti e probabilmente quello di Martini) avvennero altre perversioni e autentici crimini. In primo luogo in via generale i nostri servizi, le autorità di polizia e i ministri degli Interni furono nel migliore dei casi letteralmente beffati: da un lato c’era un traffico di armi fra il Libano e l’Italia, dall’altro lato alcune organizzazioni palestinesi non facevano direttamente attentati in Italia ma rifornivano di armi le brigate rosse e accoglievano suoi esponenti nei campi di addestramento.
Inoltre in un processo è emerso qualcosa di molto inquietante riguardante la scomparsa e il sicuro assassinio dei giornalisti Italo Tony e Graziella De Palo. Italo Tony aveva sollevato il problema del traffico d’armi e si era recato in Libano per fare indagini con la sua compagna. Il colonnello Giovannone esercitava un controllo sulla ambasciata italiana in Libano, per cui ebbe modo di leggere l’annuncio dell’arrivo di Tony e della De Palo e sembra che lo comunicò ad Habbash, leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina.
Al loro arrivo Tony e la De Palo furono prelevati e scomparvero. Su tutto ciò è stata stesa una coltre di silenzio che nessuno dei nostri prodi giornalisti di inchiesta e di assalto hai mai rotto. Sul terrorismo palestinese e sulle manovre dello spionaggio cecoslovacco che si occupava a tal punto dell’Italia da avere una diretta trasmissione da Radio Praga, il silenzio è d’oro. A dirigere quella trasmissione a suo tempo c’era Sandro Curzi che poi ha fatto carriera, è tornato in Italia e ha diretto il tg3 nel modo che sappiamo ai tempi di Mani Pulite."
Lo dichiara oggi a Roma, 10 dicembre 2021, l'on. Fabrizio Cicchitto, Presidente di Riformismo e Libertà (ReL).
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