di Michele Lo Foco
Se in testa alla classifica degli incassi cinematografici ci sono otto film non europei che non godono della riduzione del biglietto qualcosa vorrà pur dire, e trarre delle conclusioni non è difficile.
Barbie sfiora i 20 milioni di box Office, mentre il primo film nazionale si attesta intorno ad euro 50.000.
L’Italia è un paese mediterraneo, con la consolidata abitudine alle ferie in agosto ed un clima, specialmente in questa stagione, che stimola le gite al mare o quantomeno le cene all’aria aperta.
E’ pertanto inutile forzare la mano ad una tendenza popolare che, come ben descritto dall’economista Adam Smith, è sospinta dalla “mano invisibile” del mercato.
Invece sono molti anni che l’attenzione legislativa è rivolta all’esercizio inteso come luogo deputato allo sviluppo della settima arte e alla necessità di allungare la stagione cinematografica all’estate e sono molti anni che cerco di spiegare che l’esercizio, la sala, non è di per sé un elemento autonomo, ma come tutti negozi sviluppa il proprio lavoro in dipendenza del prodotto che espone. Certo, se le poltrone sono comode e l’aria condizionata funziona, il cliente starà più comodo, ma è difficile far comprendere che non sono né la comodità né l’aria fresca i motivi per entrare in sala, e tampoco i popcorn, ma questi restano elementi accessori al prodotto centrale che è e rimane il film. Anche nel convegno dedicato a Lattuada e presentato alla Camera dei Deputati non è stata messa ben in evidenza la funzione dell’esercizio, che può essere attiva o passiva: eppure, e torno alla mia prima frase, se otto film che non godono della riduzione del biglietto, costituiscono quasi tutto il fatturato cinematografico, ecco che la sala svolge una funzione passiva, nel senso che non fa altro che offrirsi alle major americane per lo più, o straniere e approfittare della bontà del loro prodotto. Le major a loro volta limitano il più possibile le spese sul territorio nazionale e inviano tutti i ricavi alla casa madre.
La riduzione del biglietto e l’aumento del tax credit ai distributori che cercano di lanciare film europei non hanno provocato altro che una ressa di prodotti di basso livello, nell’intento comprensibile di ammortizzare le spese, ma non hanno certamente invogliato il pubblico a vedere film nazionali. Hanno in compenso stimolato i distributori a rendere indecifrabili le spese dichiarate.
La funzione attiva della sala si concretizza invece quando il gestore, con una politica costante e intelligente, rende fedele lo spettatore garantendo che lo spettacolo è di sicuro interesse, anche se già programmato, o addirittura classico. A Parigi 94 sale singole si mantengono egregiamente con politiche commerciali accorte.
Comments