Si è tenuto ieri a Roma, a Palazzo Wedekind, un convegno per presentare “Civiltà socialista”, la nuova rivista diretta da Fabrizio Cicchitto e da Umberto Ranieri. In primo luogo, il titolo del periodico sfida la tendenza da parte dei media e addirittura di alcuni storici di far scomparire ogni riferimento al socialismo dalla storia italiana. In secondo luogo perché la civiltà socialista va intesa nel suo riferimento al socialismo di Turati, di Nenni, di Riccardo Lombardi, di Bettino Craxi e a quello eretico di Carlo Rosselli ed è stata un filone fondamentale della storia e della cultura politica italiana. In terzo luogo, perché il riformismo socialista nelle sue molteplici espressioni, dal welfare state al garantismo fino all’equo rapporto tra il capitale e il lavoro, è l’unica via per offrire un’alternativa ragionevole alla destra e una contrapposizione ragionata a livello internazionale al putinismo, al comunismo cinese e anche al trumpismo.
In Italia è in atto il tentativo di un’opa negativa nei confronti del Pd per sostituirlo con un soggetto politico massimalista, giustizialista, populista e neutralista.
La rivista “Civiltà socialista” si rivolge a tutti i riformisti, a quelli interni al Pd, alla diaspora socialista collocata nelle più varie strutture associative, al terzo polo di Italia viva e di Azione perché tutti insieme reagiscano a questa deriva negativa.
Fabrizio Cicchitto e Umberto Ranieri hanno tenuto le relazioni introduttive del convegno. Durante l’incontro sono intervenuti Adornato, Ajello, Bobo Craxi, Mainini, Martelli, Minopoli, Petruccioli, Pizzolante, Raffaelli, Servidori ed erano inoltre presenti Boniver, Marzo, Rosato, Sacconi e Signorile.
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