Intervista esclusiva (di Antonello Sette) SprayNews a Clemente Mastella, Sindaco Di Benevento
“Sindaca indagata per un dito? Per certi Pm prendersela con i sindaci è un gioco. Basta!”
“Sindaca indagata per un dito? Basta con la solidarietà ipocrita. Cambiate la legge”
Mastella, una sua collega, la Sindaca di Crema Stefania Bonaldi, ha ricevuto un avviso di garanzia perché un bambino si è schiacciato un dito della mano a scuola. A che gioco giochiamo?
Le responsabilità di una simile assurdità vanno divise. Ad alcuni pubblici ministeri non gli sembra vero di scagliarsi contro gli amministratori o contro i politici. In questo caso il clamore che si è determinato è l’effetto diretto di una decisione sconcertante. Il Parlamento e il Governo non possono restare muti e limitarsi a esprimere ai sindaci la loro finta solidarietà. Devono fare in modo che la legge cambi. Non si tratta di regalare uno scudo ai sindaci contro le loro malefatte. Se uno ruba, è giusto che vada in galera, ma non si può continuare a punire la responsabilità oggettiva. Non è solo la mano schiacciata di un bambino. Anche se cade un albero viene chiamato in causa il Sindaco. E’ come quando qualche malcapitato invade un campo di calcio e la colpa viene fatta ricadere sulla società che non avrebbe vigilato. Se la società è in collusione con i facinorosi è giusto che venga punita.
Altrimenti che senso ha? Siete arrabbiati?
Come si fa a pensare di punire una Sindaca per un bambino che si schiaccia un dito della mano? Tutti i sindaci sono incazzati. A tutto c’è un limite. Non se ne può più.
Il Sindaco di Roma Virginia Raggi ha detto che, ogni volta che le sottopongono un atto, rischia di venir incriminata, sia che lo firmi sia che non lo faccia. Fare il sindaco è diventato complicato?
Noi siamo nel pendolo, fra Scilla e Cariddi. Ad ogni firma ondeggiamo fra l’abuso e l’omissione d’ufficio. E’ veramente una cosa incredibile. Pensi che dopo cinque mesi dalla mie elezione ho ricevuto un avviso di garanzia perché Benevento non aveva il depuratore. Mi ricordo che chiesi scherzando alla Procura perché non lo avesse mandato ai romani, ai longobardi o ai sanniti prima che a me. Ora il depuratore è in corso d’opera, ma mica me l’hanno tolto l’avviso. Sono quattro anni e mezzo che pende immutabile su di me. Incredibile, ma vero. Ero appena arrivato, mica potevo fare un depuratore nuovo di zecca in tre mesi. Lo stiamo costruendo a regola d’arte. Neppure questo gli è bastato. C’è una forma di divertissement su di noi. Una cosa che definire molto esagerata è riduttivo.
Un divertissement che è consentito da una legge sbagliata…
La legge va cambiata. E’ evidente che la responsabilità maggiore è del Parlamento e del Governo. I pubblici ministeri interpretano la legge che c’è. Altri pm non avrebbero fatto una cosa di quel genere. C’è quello, invece, che vuole divertirsi con il politico di turno, che magari gli sta anche sulle scatole. Tutto questo, però, allontana inevitabilmente sempre più la magistratura dall’opinione pubblica. Come saprà meglio di me, la fiducia degli italiani nella magistratura è scesa dal settanta al trentanove per cento.
A parte il depuratore, che anche i sanniti si erano dimenticati di costruire, vede altre nubi minacciose addensarsi sul suo capo? Quale altro avviso di garanzia è in rampa di lancio?
Temo proprio di sì. Sto provando ad abbattere alcuni alberi centenari, prima cha facciano danni, dopo aver chiesto il parere di esperti di livello internazionale. . Un’associazione ambientalista si è opposta. Il Pm ha deciso di fare delle controvalutazioni. Morale: da più di sei mesi è tutto fermo. Può star certo, però, che se uno degli alberi dovesse crollare addosso a una persona, la responsabilità penale sarà imputata a me. Questo è. Anche se non vi pare.
di Antonello Sette
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