"Si può essere d’accordo o in disaccordo sulla proposta di eleggere Berlusconi come Presidente della Repubblica. Ma una cosa a nostro avviso non è accettabile, quella della non partecipazione al voto dei parlamentari del PD qualora la sua candidatura venga presentata. Questa non partecipazione al voto sarebbe fatta fatta per evitare che ci siano voti individuali dall’interno del Pd a favore del Cavaliere. A nostro avviso questa proposta contraddice alla radice la logica del voto per il Presidente della Repubblica che si basa su scelte del tutto individuali sancite infatti dal voto segreto. Ognuno nella sua coscienza deciderà se seguire o meno le indicazioni dei rispettivi partiti, ma la logica di questa votazione e’ tutta fondata sulla sovranità dei singoli. Una decisione di astensione dal voto nel caso che si presenti la candidatura di Berlusconi, costituirebbe una lesione alla libertà di scelta dei singoli parlamentari e anche una sorta di dichiarazione di sfiducia da parte del gruppo dirigente del PD nei confronti dei suoi parlamentari. Ancor più aberrante poi se fosse vera è la minaccia di non ricandidare chi non si attenesse a questa direttiva di non partecipazione al voto. Ma ci auguriamo che tutto ciò sia solo una voce provocata da un comprensibile nervosismo. Ciò detto, al netto della scelta sul merito della candidatura di Berlusconi su cui evidentemente sono legittime tutte le valutazioni, positive e non positive". Così l'ex-capogruppo del Popolo della Libertà alla Camera, Fabrizio Cicchitto.
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